di Alessandro Lodovini
Né l’alluvione del ’66, né le lotte studentesche degli anni a venire erano riuscite a impedire alla città di Firenze di mettere in atto il Festival dei Popoli, arrivato alla sua 61esima edizione.
Vittorio Iervese si trova ad essere il primo presidente del Festival a non poter ospitare le persone in sala. Il direttore nasconde però l’amarezza dietro un robusto velo di soddisfazione per il lavoro assiduo svolto dalla macchina de La Compagnia, in collaborazione con quella amministrativa, per far sì che il Festival dei Popoli si tenga anche quest’anno, dal 15 al 22 novembre seppur in una sala virtuale.
Tenacia e spirito di collaborazione: questi i punti focali alla radice della scelta di reinventarsi in forma telematica, grazie alla nuova piattaforma virtuale Più Compagnia (https://www.cinemalacompagnia.it/piucompagnia/), creata ad hoc per l’evento.
Attraverso questo nuovo format, gli appassionati di cinema, e non solo, potranno assistere agli spettacoli dalla poltrona di casa e non perdere un fotogramma della ricca programmazione di documentari, filtrati e scelti dagli occhi esperti del direttore artistico Alessandro Stellino.
La conferenza stampa di inaugurazione si chiude nel segno delle note e della voce di Patti Smith, a cui è dedicato il documentario di apertura del Festival, scritto e girato dal giovane regista fiorentino Edoardo Zucchetti. È lo stesso autore a prendere la parola sul palco e ricordare l’importanza del rapporto tra Patti e Firenze, sbocciato nello spettacolare concerto al Franchi nel 1979, e cimentato in tutti questi anni con continue visite e manifestazioni di amore per la città.
Celebrare una donna che ha saputo combattere – e continua a farlo – le battaglie del proprio presente, non può che essere di ispirazione per una città e dei cittadini che hanno bisogno di superare le sfide dell’oggi e del domani.
Per partecipare al festival, online dal 15 al 22 novembre: https://www.festivaldeipopoli.org