di Beatrice Tomasi
In occasione del Bicentenario del Gabinetto Vieusseux, a Palazzo Corsini Suarez è stata allestita la mostra Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923, prorogata fino al 3 dicembre. La mostra si snoda in tre sale, e racconta la storia del Gabinetto di lettura fondato da Giovan Pietro Vieusseux. Istituto inizialmente privato, impresa “insieme mercantile e culturale”, dove all’attività di lettura si affiancava quella editoriale. Un luogo d’incontro e di prestigio, ricreato da un curatissimo allestimento: le teche custodiscono documenti e registri dell’epoca, diari, lettere, insieme ai romanzi che facevano parte del catalogo del Gabinetto, prime edizioni preziose, passate in mano ai grandi della letteratura. Da un momento all’altro ti aspetti di vedere Manzoni, Leopardi, Dostoevskij, Gide, i fratelli James, o Mark Twain, ben vestiti e dall’aria impettita, seduti in poltrona a sfogliare una rivista o un giornale dell’epoca.
Con Eugenio Vieusseux, la biblioteca circolante del Gabinetto si arricchisce dei “books for children” di Lewis Carroll e Louisa May Alcott e dei “proto-gialli” di Poe, Collins e Dickens. Nel 1898 il Gabinetto si trasferisce in Via Vecchietti, dove per la prima volta gli abbonamenti femminili superano quelli maschili.
Finita la visita rimane addosso una sensazione di quiete, insieme alla vertigine di essere entrati in contatto con un mondo perduto, o magari no: solo da scovare e ancora, ostinatamente, coltivare. Tutte le info su vieusseux.it.