di Giulia Costanza

Spazio sospeso. Questa è l’unica definizione che riesco a trovare – che mi voglio dare – per descrivere il quantitativo di tempo in cui siamo rimasti uniti e chiusi in casa. Uno spazio con dei precisi confini fisici ma di infiniti e illimitati flussi e processi mentali, dove le ore sembravano essersi modellate all’incertezza del momento e ti spingevano a riflettere, a cucinare, e scrivere una lista “di tutto quello che avresti sempre voluto fare”. Lista che si scopriva essere tanto fittizia quanto quella dei propositi di inizio anno. 

C’è però chi di quell’agglomerato di tempo è riuscito a cogliere l’opportunità per realizzare un progetto che da anni aveva accantonato nei meandri delle sue possibilità. Parlo di Edoardo Zucchetti e di Maurizio Lombardi, i quali hanno trasformato il loro “spazio sospeso” in un one man show dal titolo “Tutto e nulla” che ha trovato luogo, durante l’Estate Fiesolana, nel Teatro Romano di Fiesole.

©MarcoBorrelli

“Tutto e nulla” nasce, appunto, dalla combinazione dell’esigenza di questi due artisti di collaborare insieme e dare vita a uno spettacolo di varietà e, dalla coincidenza fortuita di incontrare Giuseppe Scarpato – chitarrista e produttore di Edoardo Bennato – a un metro di distanza dal fruttivendolo. Da qui la genesi e la gestazione di quello che il regista, Edoardo Zucchetti, ama definire “un concerto per attore”: un susseguirsi di pezzi cantati, comici e drammatici, che trovano il filo conduttore nella bravura del chitarrista Scarpato e nelle capacità istrioniche di Maurizio Lombardi. La musica si incastra con la recitazione e viceversa. “È come un polmone che respira”.

“Tutto e nulla” si apre con le note di una canzone scritta a quattro mani dal regista e dall’attore per raccontare la pandemia, e continua – come in un concerto – con un’altalena di pezzi e di omaggi alla famiglia, alla donna, al teatro canzone di Gaber, alla cultura e alla storia d’Italia per poi concludersi con un’esegesi che pone a confronto l’Infinito di Leopardi con Blade Runner di Ridley Scott.

©MarcoBorrelli

Il titolo del “concerto per attore” deriva proprio dall’epitaffio presente sulla tomba di Cyrano de Bergerac: Tutto e nulla; poiché entrambi avevano la necessità di sentirsi liberi e di andare a briglia sciolta perlomeno sul palco, perlomeno con l’arte e grazie all’arte. Quest’ultima afferma, infatti, il regista “si può fare e si deve fare, ed è una delle prime cose che deve ripartire ma che in realtà non si è mai fermata. Abbiamo dimostrato che per fare teatro basta un testo, gli attori, il pubblico e uno spazio dove condividere queste tre cose”. 

“Tutto e nulla” è anche il risultato di un processo di collaborazioni nato a favore della rinascita della cultura nel nostro paese: Estate Fiesolana, Chitarre Gibson USA, TRC, Stefano Ricci e Marco Borrelli sono solo alcuni nomi che hanno reso possibile la realizzazione di questo spettacolo. “Questa è la dimostrazione che se si collabora si possono fare grandi cose insieme. Questa è la dimostrazione che si può fare teatro anche in questo periodo”.