C’è una parola nel dizionario pandemico che è stata scansata, insieme a termini desueti come buoni pasto e Tinder, a favore di smart worky e Zoom, ma che voi, amici che vi apprestate a tornare in ufficio con l’abbronzatura della mascherina, se ancora non vi sono cadute le dita dall’igienizzante, dovrete, insieme all’eye-liner, rimparare a maneggiare: la schiscetta! Analizziamo di seguito, dall’alto chi torna a casa per pranzo, le casistiche più estreme che riscontriamo nei nostri compagni di scrivania.
Gli avanzi della sera prima
Che fanno rima con “massima stima”. Spiegate il vostro segreto a chi è tutta la vita che prova a cucinare mezzo chilo di pasta in modo da esser sicura ma sicura che la metà che resta in pentola sia troppa per dirti “dai, siamo rimasti in pochi, mangiaci!”. Causa principale di insonnia quando resisti, rischi di farla fuori comunque a colazione.
Il beverone
Gusti infiniti come la tristezza che si shakera giù a sorsi di mela e avena, cheesecake al kiwi dell’Antartico e così via. Combo perfetta quando vuoi rendere il tuo giro vita più magro del tuo già emaciato conto in banca.
Le verdure bollite
Dato che prova costume is over, che voi siate bocciati, promossi o rimandati, per favore, relax e proteine.
L’assembLamento
Può suonare come “assembRamento” in pratese, ma trattasi di composizione ain’t no tupperware: scartoffiamenti che passano in disinvoltura dalla busta del Conad dritti al cavo orofaringeo e che annoverano nella top list salmone affumicato/ fiocchi di latte/ gallette di riso. Solo se vi stanno montando la cucina.