Non scrivo mai nulla sul 25 aprile.
Non comincerò quest’anno.
Meglio guardare come si fa un Tiktok, come si disinfetta una mascherina, perché si dice “chi dorme non piglia pesci”, che fine ha fatto Paolo Vallesi*, cosa ha twittato Mariah Carey, insomma un vecchio professore di filosofia all’Università diceva sempre che trascendere non ha senso. Bisogna stare qui, tutti qui.
Il fornaio però stamani ha detto il contrario.
Tutti altrove, ha detto, sparpagliatevi, tornate dopo, mettetevi lontani ma non state qui e allora ero con questo fogliettino stropicciato fra le mani, numero 64, che mi chiedevo che fine avevano fatto i 63 prima di me, perché alla fine anche questo fa, la Storia, no? Se erano già rientrati nelle loro case, sanificati, se pensavano mai a Pertini, perché non so voi ma io ci penso sempre, a Pertini, quando sono triste e altrove.
Com’era il discorso del ’72, Camera dei deputati – VI legislatura? Principiava con “Sono stato e sono uomo di parte”: se lo rammento, mentre chiedo del latte e due panini all’olio, ogni cosa si ottenebra e devo sforzarmi per non piangere.
A casa poi telefono a qualche amico, ascolto musica nostalgica, leggo due pagine di Michele Mari, chiedo l’amicizia a caso su facebook, mi concentro sul respiro, fumo una sigaretta, cambio le lenzuola, matcho a caso su Tinder, insomma stiamo parlando di questo, ve’? Essere qui. È così che si fa?
Non scrivo mai nulla sul 25 aprile.
Ma comincerò quest’anno. Prenderò un pennarello colorato e un lenzuolo vecchio, lo stenderò sul tavolo, speriamo che sia bel tempo, metterò la radio ad alto volume, mi verserò del vino e comincerò a trascendere o solo a RICORDARE che siamo arrivati qui per qualcuno e che dobbiamo arrivare là per qualcun altro.
*Paolo Vallesi il 27 settembre 2019 pubblica il singolo Come brina d’agosto. (wikipedia).