di Arianna Palagi
“Ci sono più modi di fare cinema, ma i film hanno ‘grazia’ o no”. (Agnès Varda)
Dal 20 al 24 novembre si terrà la 41° edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne a Firenze, ospitato principalmente al Cinema La Compagnia, ma anche all’Istituto Francese e all’Istituto Tedesco.
Il festival punta i riflettori sulla cinematografia al femminile, portando sul proprio palcoscenico opere di registe affermate e di autrici esordienti, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Quest’anno il sipario si aprirà su uno spettacolo ricco e variegato: 40 film, 38 in anteprima nazionale, con 11 paesi coinvolti.
I temi del Festival
I temi affrontati dai film in programmazione sono attualissimi: ribellione di fronte a modelli di vita prestabiliti; lotta per le pari opportunità; questioni di genere, integrazione socioculturale, maternità, violenza, affermazione del proprio Io e della propria arte. Il titolo di questa edizione Madri delle Storie fa riferimento alla capacità e all’esigenza delle donne di raccontare e raccontarsi, spesso prediligendo il linguaggio per immagini.
Questa urgenza è confermata anche dalla stupefacente quantità di cineaste italiane che realizzano cortometraggi, un mezzo espressivo che, oltre a essere un prodotto a basso costo, si presta bene alla creatività e ai tempi veloci dell’era moderna.
I film da non perdere
Il festival si apre proprio con un corto, “Con te o senza te” di Angela Prudenzi, una storia di oppressione e violenza. A chiusura del primo giorno una perla rara della regista argentina María Luisa Bemberg: “Yo, la peor de todas”, film sulla vita di Juana Inés de la Cruz, che si fece suora per amore della conoscenza e osò sfidare la Chiesa e l’Inquisizione per rivendicare il diritto all’educazione delle donne.
Ci saranno due retrospettive. Una dedicata alla regista belga Agnès Varda, recentemente scomparsa, personaggio di spicco della Nouvelle Vague e prima regista femminista della storia. L’altra vedrà protagonista Lina Mangiacapre, la poliedrica artista napoletana che fondò il gruppo femminista “Le Nemesiache”, in cui fare arte significava fare politica.
Il Festival è una splendida occasione per scoprire un cinema altrimenti non facilmente accessibile e per vedere una grande quantità di opere che, assicurano le direttrici del festival, hanno tutte grazia.
Informazioni
http://www.iwfffirenze.it