Pare un fatto strano, a metterla giù così. Voglio dire, in una regione come questa Nostra che fa scorpacciate stagionali (e non) di turismo super differenziato, dalle città d’arte ai lidi estivi, dal business dei tour enogastronomici a quello degli outlet di lusso, è singolare che una perlina grezza e preziosa come i 130 km di natura nell’appenino tosco-emiliano, quella via che collega Piazza Maggiore a Bologna con Piazza della Signoria a Firenze e che ha una Storia di un certo peso (e gli etruschi, e i romani, e un gruppo di escursionisti bolognesi degli anni ’80, insomma… tutti quelli che la Storia l’hanno fatta davvero), sia ancora, dal punto di vista della promozione turistica e degli accorgimenti funzionali per i viandanti, qualcosa di abbastanza “silenzioso”.

Con una stima di presenze, a fine 2019, che si quota intorno alle 15.000 presenze, fortemente spinto dalla nostra sorella di confini, Emilia-Romagna, la Via degli Dei è un itinerario che si percorre facilmente con 4-6 giorni di cammino e che nell’ultimo quinquennio ha ridato linfa vitale, dal punto di vista di appeal e di forza economica ad una serie di realtà paesane turisticamente fragili, come San Piero a Sieve o Bivigliano.

Accade così che facendo due passi, in un sabato mattina di luglio, fra le strade assolate di questi luoghi ci si imbatta in tante persone con lo zaino in spalla e la bandana sulla fronte, il passo sostenuto, un good morning serafico di saluto, e poi ognuno che prosegue per la sua strada.

Viandanti che arrivano da numerosi paesi del mondo, come ci racconta Sergio Mariotti, titolare della trattoria – pizzeria “BonaUgo” di San Piero a Sieve, che ha ideato anche un particolare menù per i camminatori, piatti gustosi, semplici, ad un prezzo agevolato, sulla scia dell’accoglienza spartana ma sempre gioviale che si ritrova sulla via per Santiago de Compostela, in Spagna: “È chiaro che non si possono fare i paragoni fra le due realtà, ma ci impegniamo coi nostri mezzi per dare un’ospitalità sincera e per ottenere, col tempo, più strumenti che attirino il turista/camminatore facendogli vivere un’esperienza confortevole”.

Anche Giulia Mannelli, titolare dell’affittacamere “Via degli Dei”, a pochi passi dal centro del paese, è d’accordo sull’implementazione di politiche turistiche come più punti acqua, maggiore segnaletica stradale: “Nella mia struttura offro anche una stanza per chi ha il proprio sacco a pelo, o sacco lenzuolo, cercando di venire incontro anche ai ragazzi più giovani, la vera e propria forza motrice del turismo sul nostro cammino, che hanno meno risorse economiche e più facilità di adattarsi”.

Sergio e Giulia sono fiduciosi convinti: hanno investito in questa “nuova” esperienza e portano avanti un impegno, piuttosto corale da queste parti, per una promozione più capillare e costante.

A Bivigliano, nel frattempo, attecchisce anche un sistema di ospitalità diffusa. Insomma… la comunità si muove, le speranze camminano al passo sicuro di chi già è in viaggio.

La Via degli Dei è una risorsa potente, ad alto valore ambientale: che si fa?

foto: Giulio Garosi