Un festival per raccontare storie di rigenerazione urbana tra talk, laboratori e proposte musicali locali di alto livello. Si chiama “Many possible cities summer edition”e si svolgerà alla Manifattura Tabacchi sabato 6 e domenica 7 luglio.

Si inizia sabato alle 10 con PortaLab, un progetto per l’autocostruzione di dispositivi per favorire l’accessibilità ai disabili. Nel pomeriggio “DanceFloor Kids”, un laboratorio per grandi e piccini dove protagonista sarà la danza. “Futurissima Spotlight”, uno show variegato e trasversale fatto di artisti di seconda generazione e le loro storie, e il rap “didattico” di Murubutu, inaugureranno la proposta musicale con aftershow a cura di Support Your Local fino a notte inoltrata.

Bowland

Domenica sera una vera e propria parata di talenti musicali del pop-rock fiorentino: Frigo, Loren, Lupineri, Tonno,Tutte le cose inutili, Addio Proust! Gran finale i Bowland, che ci guideranno nella notte con il trip hop elettronico elegante e seducente del loro “Floating trip”.

Proprio ai Bowland abbiamo avuto il piacere di rivolgere alcune domande.

Ciao ragazzi bentornati a Firenze! Domenica chiuderete “Many possible cities” alla Manifattura Tabacchi, ci siete già stati? Che ne pensate della rigenerazione urbana?

“Sì ci siamo stati diverse volte. La parte nuova che hanno inaugurato quest’anno è veramente fighissima, sembra di essere a Berlino! La Manifattura è un ottimo esempio di rigenerazione urbana. Riutilizzare strutture abbandonate di questo tipo e destinarle ad attività culturali dovrebbe essere una priorità in una città come Firenze. Siamo contenti di avere un’amministrazione che capisce queste esigenze e promuove operazioni del genere”.

“Floating trip” è il vostro primo lavoro, perché avete scelto proprio questo titolo?

“Perché riflette bene la sensazione che abbiamo quando lo ascoltiamo. È una musica fatta per fare viaggi mentali, per immergersi in immagini e atmosfere sognanti. Quindi “viaggio fluttuante” ci sembrava un titolo giusto. Poi ovviamente conta anche il fatto che suona bene”.

Come nasce un pezzo dei Bowland?

“Di solito Io (Saeed) e Pejman iniziamo a registrare delle cose, appena riusciamo a intravedere un’atmosfera interessante cerchiamo di tirarla fuori e svilupparla. In questi momenti di solito Leila inizia a pensare al testo in base alla sensazione che le dà la musica e poi cerchiamo di aggiungerci la voce”. 

Dove vi porterà il vostro “viaggio fluttuante”?

“In questo momento siamo concentrati sul tour che è iniziato alla settimana scorsa sull’isola Maggiore nel Lago Trasimeno. Subito dopo l’estate ci metteremo a finire il secondo disco. Porteremo avanti anche dei progetti di colonne sonore, che è un campo che ci entusiasma molto. Poi chiaramente nel lungo termine abbiamo l’ambizione di diventare una band internazionale quindi ogni passo che faremo sarà in quella direzione”.

Info evento MANY POSSIBLE CITIES SUMMER EDITION