Il WØM FEST è una piccola/grande realtà giunta alla terza edizione, due giorni dedicati alla musica italiana più interessante in circolazione, dentro quella cornice pazzesca che è il parco di Villa Bottini a Lucca. Ne abbiamo parlato con David Martinelli, uno degli organizzatori.

WØM FEST, un nome dal piglio esterofilo per una manifestazione dedicata completamente alla musica italiana. Puoi spiegarci la genesi del festival ed il perché della scelta di pescare solo tra le vibrazioni più interessanti del nostro Paese?

“Inizialmente usavamo solo WOM, acronimo di Word Of Mouth, per promuovere i festini molesti a base di dj-set arroganti e gin-tonic che organizzavamo fino a tarda notte nei posti più disparati di Lucca. Non usavamo social, appunto, ma solo il passaparola. Man mano che aumentavano i partecipanti alle feste, decidemmo di spostare la direzione artistica sul mondo della musica live, nostra viscerale passione. Così invitammo a Lucca artisti come Toffolo, Lucio Corsi, Sara Loreni, Canova e altre decine di emergenti della scena indie italiana che si stava definendo sempre più come ‘genere’, era il 2015/2016. Le cose andavano alla grande e i consensi di amici e partecipanti ci gasarono a tal punto da fare il passo successivo. La creazione di un vero e proprio festival è stata la naturale conseguenza, così a giugno del 2017 WOM si è trasformato in WØM FEST. Pensiamo che una selezione artistica univoca e ben definita riesca a dare un’identità più forte al festival stesso, per questo le scelte sono sempre ricadute sulle vibrazioni del nostro Paese. Tuttavia, in futuro ci piacerebbe coinvolgere anche gruppi dall’estero”.

Il tema della parità dei sessi è quantomai argomento quotidiano di accesi dibattiti, scelta lodevole la vostra quella di dedicare la prima giornata a concerti di voci femminili e la seconda a voci maschili. Come vi è venuta questa idea?

“Per quanto sia difficile pensare che nel 2019, mentre mandiamo navicelle spaziali alla scoperta di Marte e riusciamo a video-parlare con persone dalla parte opposta del pianeta con un click, la parità di genere sia ancora una chimera, beh… così stanno le cose. Poco importa che le donne siano spesso migliori in capacità e risultati sul lavoro degli uomini, ancora faticano a ricevere gli stessi trattamenti in termini di occupazione, di salario ed ancora peggio in diritti e dignità. Le recenti notizie che arrivano dall’America sul tema dell’aborto ne sono un esempio raccapricciante. Noi abbiamo pensato di dare un piccolo esempio, con tutta l’umiltà del caso, di come si possa creare una selezione di artisti, che proiettata in altri ambiti potrebbe essere la selezione di un team di lavoro o di un candidato a qualsivoglia carica, basandosi esclusivamente sulla qualità delle proprie capacità”.

FASK e La Rappresentante di Lista, gli headliner del festival, sono entrambi progetti che hanno nei live il loro punto di forza, ma anche gli altri nomi in cartellone non sono da meno. Descrivici cosa vedremo al WØM FEST 2019.

“I live di LRDL e FASK hanno la capacità di amplificare la bellezza delle loro produzioni portandole ad uno stadio superiore, anche chi resta perplesso dall’ascolto del disco non può fare a meno di rimanere catturato dalle performance di Veronica, Aimone e soci! Emma Morton ed Esterina, a mio avviso, hanno la stessa dote nel dare quel qualcosa in più sul palco e il risultato sarà di grande impatto emotivo. Infine, lo spazio dedicato ai nostri indie hero, ovvero i giovani emergenti che si affacciano per la prima volta sulla scena, quest’anno sarà divertentissimo perché affidato all’estro di Boyrebecca, forse la nostra preferita di questa edizione, e alla solidità dei Metropol”.

Tutte le informazioni su: https://www.facebook.com/wommovement/