Nel lontano 2014 venne annunciato per la prima volta dalla Walt Disney Pictures la realizzazione del cosiddetto live-action di uno dei classici più amati: Dumbo.

La notizia esaltò molto il pubblico, curioso di vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.

Ad aumentare l’hype per questo live-action fu però il fatto che a dirigerlo sarebbe stato il genio di Tim Burton. Ed eccoci qua, dopo ben 5 anni, a parlare del Dumbo burtoniano.

La storia di Dumbo è semplice quanto potente e toccante. Un piccolo cucciolo di elefante viene dato alla luce (o portato dalla cicogna) in un piccolo circo da una delle elefantesse. Ciò che però contraddistingue Dumbo dai suoi simili è la spropositata grandezza delle sue orecchie, sulle quali inciampa spesso. Il piccolo viene così deriso per questa “anomalia” e preso in giro dai circensi e il pubblico del circo.

Credo che il live-action realizzato Tim Burton si possa definire differente dagli imminenti live-action de Il Re Leone e Aladdin, specialmente a livello narrativo.

Ciò che si può evincere dai trailer di questi classici è sicuramente la fedeltà narrativa, scenografica ed estetica verso la pellicola animata originale. Burton aggiunge e aggiusta la narrazione originale inserendola in un contesto umano più reale e complesso. È sicuramente un Dumbo più maturo, fruibile comunque sia da grandi che da piccini poiché le tematiche di base non mutano.

La reazione di allontanamento verso ciò che è diverso, il conquistare fiducia in se stessi sono temi universali che, nonostante il tempo diverso, restano conosciute e interiorizzate, e sono sempre un ottimo spunto per riflettere.

Burton ci presenta un cucciolo di elefante molto realistico con tratti fiabeschi che, nonostante non parli, ha la capacità di esprimere le proprie emozioni attraverso i grandi occhioni azzurri. Dumbo sente e assimila l’atteggiamento di repulsione e disgusto che tutti provano vedendo le sue enormi orecchie. Proprio per questo motivo quando scopre grazie ad una piuma, di saper volare, si aggrappa fortemente ad essa quasi fosse la piuma a dargli la capacità di volare.

Ciò che Burton ci vuole spiegare attraverso Dumbo è la capacità di mettere da parte i giudizi degli altri e nonostante quelli, credere in se stessi e in ciò che ci rende diversi, perché è proprio la nostra diversità a renderci forti. Un film senza troppe pretese che, purtroppo, ha ben poco dell’estetica tipica burtoniana, ma che commuove e riporta alla mente la propria infanzia.