Coma Cose arrivano sul palco del Tuscany Hall (ex Obihall) di Firenze l’1 aprile 2019 con il loro “Hype Aura Tour”.

Francesca (California) e Fausto Zanardelli (Fausto Lama) si sono incontrati su lavoro e dalla loro comune passione per la musica è nato questo duo, che ha suscitato l’interesse dell’etichetta indipendente Asian Fake.

Se vi stavate chiedendo cosa vuol dire questo nome, loro dicono che il “coma” è una provocazione che si riferisce ad un momento storico in cui è arrivato il momento di svegliarsi.

Cose“, invece, non vuol dire nulla: l’hanno messo accanto a “Coma” perché ci stava bene.

La prima volta che sento i Coma Cose sono in macchina, il mio capo guida con il finestrino mezzo abbassato e scrolla la sigaretta fuori ad ogni tiro. È una di quelle giornate di fine settembre dove Firenze è come avvolta da un panno caldo e bagnato. L’aria – o quel che ne rimane – è appiccicosa e scivola come uno smalto sulle strade, incollando tutti i cittadini in un affanno.

“Questa è la canzone preferita di mia figlia”. Il capo getta la sigaretta fuori e alza il volume.

La track numero 12 si chiama “Post Concerto”. Rif, basso e batteria pop indie, e poi la prima frase: “Volevi fulmini e tempesta, allora me la cavo. Se la pioggia fosse transitiva, io ti temporalo”.

Non posso scrivere cosa ho pensato, ma posso dire che dopo poco mi sono sentita in colpa e ho cercato di convincermi che “temporalo” alla fine non poteva poi essere così male. Del resto, era talmente tanto caldo che pensare di temporalarsi addosso aveva un effetto tutt’altro che negativo.

Se ci fossimo tutti quanti acquazzonati a vicenda magari avremmo ripreso a respirare e la città si sarebbe sciacquata da quel colaticcio estivo.

Alla fine, mi ero convinta che avrei voluto pioggiare su tutti, anche se mi veniva soltanto da piangere.

Maggiori informazioni: www.tuscanyhall.it