La mia dedizione di infinto amore all’immacolato dio carboidrato avvenne in un giorno di neve, giorno in cui, con il naso alla finestra, scambiai dei fiocchi di neve per zucchero a velo – la prima delle innumerevoli delusioni firmate Disney Home Video. Ci sono cose che in modo incolore e silenzioso ti sovrastano. Che non hanno bisogno di colorarsi la testa per ricordare al mondo che nella loro inutilità, forse, esistono anche loro.
È questo il caso della New York Cheesecake che, con il suo doppio candore di torta e copertura, ti riempie cuore e arterie. E ribadisco “la” cheesecake perché questo dolce non può essere che femminile: piena, burrosa e rotonda, come solo le donne sanno essere.
E voglio ribadire anche “candore”, perché niente mi degrada più l’animo del cameriere che al tuo “vorrei una cheesecake” ti declama fiero a memoria la scelta di sciroppi Fabbri che giacciono appiccicosi sullo scaffale del bar, nella beata illusione di sventagliarti la vasta offerta che ti pone sotto il naso, ignaro dello harakiri che sta compiendo.
E te, che sei parte militante nel “movimento contro lo schizzetto sul piatto”, nel tuo attestare con doppia privazione “senza nulla, grazie”, vorresti solo capisse che ha perso un’occasione per stare zitto.
illustrazioni e parole di Marta Staulo