L’origine del nome risulta anche allo scrivente non privo di oscurità. Ciò che è sicuro, invece, è il fatto che il “Bologna” portò una ventata di ulteriore esotismo nella Firenze già vivace degli anni ‘30. Incastonato sulla collina che scende dal Piazzale Michelangelo, divenne celebre perché vi si giocava al tennis, sport allora riservato alle classi superiori e certo non di popolare diffusione.

Ma al Bologna si pattinava anche, o, come allora andava di moda dire “si schettinava”, con la pregiata vista del Duomo all’orizzonte. Era questo il divertimento che le masse prediligevano: i pattini a rotelle, nella versione con stivale, più raffinata, o in quella che consentiva di avanzare con le proprie scarpe.

Lentamente il passare le domeniche pomeriggio lì divenne sempre meno frequente, per l’incalzare di nuovi divertimenti. E sul Bologna calò il sipario. Oggi è altro, con le voci di quei pattinatori ancora udibili.

 

 di Leandro Ferretti