Innanzitutto, il bombolone non è il krapfen. Il krapfen ha la pasta consistente, come i donuts. Ed è ripieno. Il bombolone no, il bombolone ha la pasta “vuota”: è un po’ floscio e leggero. La tanto amata versione con la crema è, quindi, spuria.

Il bombolone è fritto, e non ha le uova nell’impasto. Sorge dall’olio non troppo caldo come un miracolo, levandosi fragrante. Il bombolone è tradizionalmente alle quattro del pomeriggio.

Atteso come si aspetta Natale, dal mese di agosto dà il tono alla seconda parte della giornata. Inframezza le ore di studio postmeridiane o le lunghe domeniche di fine inverno, quando la luce torna a fare capolino. Il bombolone è uno dei pochi legami rimasti tra vecchio e nuovo, tra modernità e tradizione. È l’estasi del ricordo, la contemplazione del tempo perduto che torna a farsi presente.

Il bombolone è quasi perfezione, perché, fosse perfetto, non sarebbe buono.

 

di Leandro Ferretti