“Narrazioni temporali”. Due artiste accomunate dalla volontà di conoscere lo spazio esteriore e l’altro, attraverso il tempo, il suo ritmo e la memoria che esso trattiene. La mostra è curata e allestita da Brunella Baldi e Luna Colombini, che hanno visto un comune denominatore negli ultimi due progetti individuali delle artiste Rosita D’Agrosa con Size 28 e Flavia Robalo con Viento en Contra.
La D’Agrosa con Size 28 sceglie di dare corpo e materia alle proprie riflessioni private, attraverso l’universo intimo e casalingo del mondo femminile. Lenzuola, antichi assorbenti femminili del corredo familiare e argenterie per rappresentare simbolicamente e con provocazioni ironiche se stessi e lo scorrere del tempo. Le mutande, dal latino mutandae cioè da mutarsi, vengono staccate dalla loro accezione prosaica per acquistare significato allegorico di un periodo temporale, determinato e allo stesso tempo ciclico, che ritorna e che contraddistingue l’essenza femminile. Le mutande, quindi, descrivono e ritmano il loro alternarsi giornaliero e mutevole fatto di simboli e il legame dell’esterno con il corpo.
Viento en contra della Robalo è un frammento in cui si raccolgono storie ed emozioni, che risvegliano il desiderio di spiccare il volo gettando le resistenze nel vento. Come la D’Agrosa, anche la Robalo rappresenta attraverso sculture lignee, le sue più intime forme di mediazione, siano esse statiche o dinamiche, con l’intento di andare a sondare i segreti più ignoti dell’anima alla ricerca dell’altro.
Il tempo e le sue forme sono i soggetti della mostra ospitata dal 2 dicembre al 24 gennaio nella galleria Cartavetra in via Maggio 64r Firenze. Lo spazio espositivo dell’omonima associazione culturale è una realtà artistica molto giovane, fondata nel 2015, su iniziativa di artisti, per dare vita a un luogo d’incontro progettuale e operativo. Ha però, in poco tempo attirato l’attenzione del pubblico grazie a laboratori, seminari, incontri ed esposizioni di artisti di fama internazionale. Tra le mostre ospitate ricordiamo: Stefano Ricci, Arianna Papini, Lyall Harris e Svjetlan Junaković.
di Chiara Carovani