Non è la prima volta che sulle pagine di questo sito web mi trovo a salutare con soddisfazione l’apertura di un ristorante che sfidi il trend imperante panino-cocacola-via-a-casa del centro della nostra città: troppo spesso capita di camminare per strada ed imbattersi nell’ennesimo paninaro, sintomo di pericolosa tendenza all’omologazione; per una volta invece, i fatti ci smentiscono clamorosamente. Se quello di una vera e propria trattoria a conduzione familiare pareva oramai più un set da film di Monicelli, ecco che arriva la Trattoria l’Oriuolo: non si tratta del solito trappolone per turisti ma della autentica trattoria fiorentina a conduzione familiare, coi piatti tipici della cucina locale serviti con semplicità e familiarità tali da rendere la Trattoria la soluzione perfetta anche per coloro che, magari in pausa pranzo, scelgono di consumare un pasto veloce ma completo, comodamente seduti, magari alla stessa tavola con altre persone in un atmosfera amicale.
Facile intuire dal nome che la trattoria si trovi lì a due passi dal Duomo, al numero 58 di quella via dell’Oriuolo che nel 1353 ospitava il primo orologio a ruote fabbricato a Firenze da Niccolò di Bernardo da San Friano e originariamente destinato alla torre del Palazzo della Signoria. È la storia stessa della città che entra nel menù, fatto di ricette classiche della cucina fiorentina e della tradizione contadina. Pietanze dagli ingredienti scioccamente considerati poveri ma che al contrario vantano genuinità e ricchezza.
La formula del prezzo fisso è il vero vanto della trattoria che assicura uno dei migliori rapporti qualità/prezzo dell’intero centro, potrete quindi gustare la famosa ribollita, i prelibati carciofi e, ovviamente, la classica fiorentina, il tutto annaffiato debitamente da un ottimo vino. “La nostra sfida è quella di offrire ad un prezzo economico un ambiente bello e tipicamente toscano e un menù pensato privilegiando la qualità delle materie prime”, ci confidano dalle cucine dove regna “l’attenzione nella preparazione, laddove si mangia bene spendendo poco, tutti i giorni a pranzo e a cena”.
di Dario Russel Bracaloni