Che bello è tornata la primavera e con lei il degrado, cazzo, il degrado sui quotidiani fiorentini. Cronache avvincenti. Ragazzi degrado pisciano nel portone con la droga che poi fanno lo schiamazzi nella movida con l’alcoltùr che i residenti non dormono e poi scopano per strada drogati è uno schifo che non si può andare avanti così ci vuole il Comune intervenire ora basta. Parole sante.
Questa è Firenze. Sempre e solita. E i turisti e l’afa, e la Fiorentina e l’abbrutimento di 25mila sedicenti ultras che in realtà sono solo delle mestruate paranoiche, che a novembre osannavano Paulo Sousa come fosse loro padre e oggi sono a chiederne la testa perché è un infame traditore. Urgono tampax cerebrali.
E le buche nelle strade e l’Ataf che non controlla i biglietti, e fare forca a Boboli e ancora la menata di quello che entrò con la Vespa all’Universale; che è un episodio bello. Bello, bello, bello. Per carità, bello. Perché Firenze vero, l’essere fiorentini certo. Bello eh, bello. Le goliardate, l’abburracciugagneneblablabla. Bello. Una sega. M’ha fatto due palle più grosse della Vespa.
Amo questa rivista, Lungarno, perché è veramente una rivista da fighi. Che ieri ero in piazza S. Spirito, la piazza dove la sera i fiorentini, quelli più giusti, vanno a bere birra e ad annusarsi le scoregge. Ciascuno le proprie, perché ciascuno ritiene le proprie migliori di quelle degli altri. E la mattina tutti sbirciano Lungarno. Siamo una rivista da fighi. Da domani ci s’annusa anche noi.
di Tommaso Ciuffoletti