La Latteria Caffellatte di Via degli Alfani non può chiudere, nemmeno se i debiti sono tanti e uno sfratto pesa sulla testa della padrona Vanna Casati e del figlio Francesco. Il locale risale addirittura al 1850 ed è stato una macelleria fino a quando, negli anni ’20, è diventato una latteria. Quando Vanna l’ha rilevata tutto era un po’ sottosopra, è lei stessa a confessarlo, ma con l’aggiunta di qualche vecchio pezzo di arredamento e oggetti vari è riuscita a far partire la sua attività.

caffellatte-firenze2Da allora poco è cambiato, il bancone è ancora quello della macelleria e ogni mattina Vanna prepara le sue squisite torte per colazione. Così dev’essere, perché l’aria che si respira è proprio quella di una antica  bottega in cui il tempo sembra essersi fermato e ciò che conta è la prelibatezza del dolce fatto in casa e l’odore tipico della latteria.  Una far breton, una torta di mele, si può assaggiare tutto, ma il caffè con la crema, la sua specialità, va preso rigorosamente senza zucchero. Proprio così, andare al Caffellatte è un po’ come essere nella cucina di Vanna e di conseguenza le sue tradizioni vanno rispettate. La bellezza del locale infatti sta anche nella proprietaria e nei suoi modi bruschi, che potrebbero far allontanare i clienti se non si capisse che fanno parte della sua spontaneità. È difficile ormai trovare così tanta naturalezza e sincerità; che ci importa in fondo dei baristi damerini che ci parlano a suon di formule di cortesia, molto meglio la schiettezza di Vanna.

La notizia divulgata dal figlio Francesco che il locale sta per chiudere ha lasciato in tutti  un po’ di amarezza e ci ha già fatto sentire la nostalgia del Caffellatte. I tempi sono duri per i piccoli esercizi, soprattutto in centro, gli affitti sono cari e i cambiamenti del traffico in Via degli Alfani hanno reso la zona sempre più isolata dal nucleo della vita cittadina. Anni fa lì era sempre pieno di studenti, prima che molte facoltà fossero spostate a Novoli, e il movimento non mancava neppure la sera.

DSC_1127Francesco è riuscito in questi anni a dare alla Latteria un valore aggiunto, quello di Caffè letterario. Di frequente organizza eventi e chiama da tutta la Toscana poeti e scrittori per dare loro l’opportunità di farsi conoscere.

Nemmeno questo è stato sufficiente perché ora lo sfratto c’è e l’ultima possibilità risiede nella serata di Giovedì 21. Francesco ha infatti organizzato un’asta di suppellettili a cui ognuno potrà partecipare con delle offerte. È un tentativo di crowdfunding, un ultimo gesto per provare a salvare un esercizio storico.

Giovedì 21 alle ore 21 chiunque voglia contribuire o solamente partecipare per solidarietà è ben accetto presso la Latteria Caffellatte.