Penultimo giro, c’è bagarre, tutti in piedi non sul divano, ma sotto il palco del Capanno Blackout per l’ultima semifinale dell’Urban Blackout Contest. Otto band in corsa, quattro in testa e quattro ad inseguire: Damiano Grazzini & Interno 17 hanno ottenuto un buon 40 punti e sentono di averla portata a casa; i Bifolchi si sono inseriti nella lotta di prepotenza, sorpassi e controsorpassi, e un secondo posto di 38,5 punti; il Regno dei Ragni segue a 35 punti e si tiene stretto un buon vantaggio. Chiudono i Disboskator che con 33 punti  viaggiano in quarta posizione, ma devono resistere agli attacchi delle quattro band che suoneranno questo mercoledì.

Io Virginia e il Lupo hanno più di una speranza di accedere alla finale. Terzi in eliminatoria a solo mezzo punto dai primi e questo dovrebbe bastare per inserirli dai favoriti, ma non sempre l’eliminatoria dice il vero, leggere alla voce Haze. La pasta e l’esperienza sono diverse, ma il trio fiorentino deve continuare a convincere. Possibili finalisti.

I Black Rising Angels la qualificazione alle semifinali se la sono guadagnata con forza. L’alchimia c’è, lo stile è tutto loro e la stoffa è buona.In fondo di vere sorprese ancora non se ne sono viste. Outsiders.

Zio Vania. Ci si aspettava più di un ottavo posto in eliminatoria da loro, ma l’impressione è che abbiano passeggiato. Il meglio deve ancora venire diceva un Liga con carenze di idee. Gli Zio Vania sembrano invece averne molte di idee e di averle ben chiare. Ora si fa sul serio ed alcuni temono. Spauracchio.

Per i Madfringe, vedere l’esempio Contrada Kaos: prestazione sottotono in eliminatoria, salvati dal pubblico, ma poi arrivati ad un passo dalla finale con exploit incredibile. Magari la speranza è di avere un po’ più di fortuna dei loro giovani colleghi. Sottovalutati.

Per la cronaca, sempre mercoledì, sempre Capanno Blackout, sempre via Genova 17, sempre Urban Balckout Contest. Sempre, almeno per un’altra settimana. Giusto il tempo per la finale.

 

di Andrea Biagioni