Sembra di esser stati catapultati all’interno di un bastimento retrò – ed è proprio dal leggendario Transatlantico del 1932 che il Rex trae ispirazione per i suoi interni. Luci soffuse, rosse e blu, un tuffo in un posto dove l’eccentricità fa rima con originalità, l’atmosfera è alcolica.

In ogni dove oggetti appesi che scendono dal soffitto e un unico pensiero: accaparrarsi la poltrona vintage libera più vicina possibile. Poi se la trovate anche morbida avete vinto tutto.

Il claim del locale lo esplicita a chiare lettere: “Il rex è un’altra cosa. È quel posto a Firenze dove si beve, si parla, ci si bacia e ci si innamora! E dopo venticinque anni di bevute, chiacchierate tra amici, limoni duri e magari anche qualche appassionante histoire d’amour, al numero 25R di via Fiesolana sono tutti pronti a brindare in compagnia perché il 16 Dicembre si soffia sulle 25 candeline.

Abbiamo incontrato Daniele Palladini, gestore del locale, nonché timoniere di questa piccola ma grande avventura, tutta fiorentina.

Un quarto di secolo, numero tondo, dal 2008 il Rex ti vede al suo timone: qual è il trucco per passare attraverso 7 anni di gestione di un locale? Tenendo presente le difficoltà che si hanno a gestire un locale di intrattenimento notturno in una realtà fiorentina (ma anche italiana in generale) non sempre aperta alle novità o alla movida?

Avrei potuto benissimo non fare niente. Spesso me lo dico, spesso me lo dicono e in effetti, oggi, sembra molto più economico e sano evitare di fare, ridurre gli sforzi, allinearsi con la situazione contratta in cui viviamo. Avrei potuto evitare di investire, ristrutturare, pagare la Siae, assumermi la responsabilità di numerosi dipendenti, trovare accordi con il vicinato, contrattare con i fornitori per scegliere i prodotti migliori a prezzi concorrenziali. Insomma, chi me l’ha fatto fare. Chi mi conosce sa che cammino sempre veloce, sa che fermo non ci so stare e che ogni momento di immobilità è per me perdita di tempo. Il trucco per fare la cosa giusta quando si gestisce un’attività è senza dubbio provare a fare delle cose sbagliate, confrontarsi con il passato e fidarsi delle persone con cui lavori. Non importa il contesto in cui sei, la realtà fiorentina di cui parli era per me, milanese espatriato, assolutamente ignota, ma nel tempo ho imparato a conoscerla, a sfidarla e ad apprezzarla. Poi ho cercato in un qualche modo di contribuire, insieme ai miei colleghi e ai clienti del Rex, a renderla diversa, affollata, confusa e vitale.

In un contesto storico-sociale che tende a favorire le bevute di scarsa qualità per salvaguardare il portafogli in nome del risparmio, il Rex è riconosciuto come un bar a livello nazionale per le bevute di qualità. Cosa puoi dirci a riguardo?

A me piace bere bene e non avrei mai voluto lavorare in un luogo in cui la qualità fosse stata scarsa. Tutti i bartender del Rex sono di altissimo livello, sono giovani che vogliono sperimentare e che sanno accogliere i clienti alla vecchia maniera: capendo subito quello che vorrebbero e preparando loro qualcosa di diverso per sorprenderli e divertirli.

Siamo cresciuti molto in questi 7 anni e sono particolarmente orgoglioso del fatto che Andrea Dracos, vincitore del Campari Awards, abbia scelto il Rex come luogo per la sua tournée in Italia. Giovedì 10 dicembre Andrea verrà per una masterclass (dalle ore 14.00), per raccontarsi attraverso i suoi cocktails e per lavorare spalla a spalla con i nostri resident bartender.

Un locale che muta nel tempo ma che non cambia mai. Nella sua essenza intrinseca c’è la musica a 360° gradi e il Rex propone serate diverse per ogni singolo giorno della settimana…

Il Rex è una casa che cerca di abbinare all’atmosfera confortevole, familiare e rassicurante, una dimensione più imprevedibile. Mi ricordo a Parigi una lunga notte in un locale, si chiamava La Guillottine, dove un’enorme stanza era divisa da tende e dentro ogni spazio suonavano una musica diversa, dall’hard rock al jazz. Era ovviamente un caos, stili difficili da distinguere, ma tanta vita all’improvviso. Per questo il Rex cerca di tenere insieme tante serate diverse: il Martedì del GROOVIN’ con jazz & Blues dal vivo, il SUPERMARKET del Venerdì, il Giovedì con i vinili di quelli de LE ASPEN CLUB, L’HOUSE‘N’ROLL del Sabato. Come si dice: cambio spesso per non cambiare mai!

Previsioni future. Vista le fortunate annate precedenti, come vi vedrete da qui ad altri 25 anni?

Non so. Aspettiamo il suono della campanella. In realtà il nostro è un mondo senza futuro. Tra 25 anni mi vedo come ero 25 anni fa: magro, in Jamaica ad allevare polli.