“Inutilmente e crudelmente e per amore, battere e levare”.
De Gregori
Quando rappresentare la Passione di Cristo, se non in dicembre? Quando, poi, se non in contemporanea con la mostra Bellezza Divina a Palazzo Strozzi?
Eccovi allora Dolce Vita – Archeologia della passione, dal coreografo fiorentino Virgilio Sieni, ideatore di balletti per i più grandi teatri e vincitore di tre premi Ubu con la sua compagnia.
A un anno dal debutto lo spettacolo giunge nel suo habitat naturale, nella sede della Compagnia Virgilio Sieni, Cango, nell’Oltrarno fiorentino.
Cinque quadri annunciati da cartelli: dall’Annunciazione alla Crocifissione, dalla Deposizione alla Sepoltura fino alla Resurrezione.
Una tecnica che ricorda in parte quella dei Tableux Vivants, pur nella dinamicità estrema dell’insieme, con gli interpreti che si cambiano in scena e impersonano ogni volta un tema diverso, ispirato anche alle opere presenti alla mostra Bellezza divina.
Una comunità di otto incredibili danzatori dal trucco clownesco, un palco nudo, elementi unici di scena, coni di carta e pezzi di legno. A tratti dal gruppo si stacca un ballerino, ma in Virgilio Sieni nulla è scontato, dunque non si tratta come nel balletto classico del danzatore più noto ma di una figura che esprime solitudine e sgomento.
Cinque coreografie in cui lo sguardo dello spettatore seduto sulle gradinate corre da un trio di danzatori a una coppia, a un assolo, per vedere poi nuove formazioni prendere vita, abbandonarla di colpo e trasformarsi ancora.
Le figure si pongono in levare come pezzetti di materia rigettati dal cammino verso un destino ignoto. I quadri si chiudono in modo minimale, quasi brusco.
Una ventata di poesia cruda e struggente, accompagnata da un’inquietante musica per contrabbasso ad arroventare il tutto.
Fino al 20 dicembre, da martedì a sabato ore 21,00, domenica ore 17,00.
Cango, via Santa Maria n.25, Firenze.
Ideazione, coreografia, scene: Virgilio Sieni
Interpretazione: Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Giulio Petrucci, Sara Sguotti, Marjolein Vogels
Musica: Daniele Roccato
di Gianna Casini