Gusto ed eleganza: voi bipedi non c’avete mai capito niente! Tutto sta nella semplicità. Dai miei venti centimetri vedo orizzonti tristi, a volte osceni. Voi che vi credete razza evoluta avete il vizio di mettere scarpe di ogni genere, abbinate ai pantaloni, decise secondo luogo, ora ed età. Volete mettere un paio di Hogan a confronto con polpastrelli tonici e ruvidi come i miei? Poveri illusi! Io da qui sotto vi riconosco, capisco disagi e tendenze. Tra due vetri in Sant’ambrogio, due cicche in San Frediano e qualche cartone in Santo Spirito io vedo le vostre scarpe e vi compatisco. Ci sono gli esibizionisti, quelli che non mettono i calzini e fanno un risvoltino ai pantaloni per far vedere senza pudore la caviglia nuda; i disagiati, che hanno deciso di aumentare l’altezza della suola, e le dirimpettaie, che amerebbero starsene a casa o al massimo sul pianerottolo a far due chiacchiere con le vicine ed escono con delle scarpe basse basse chiamate ballerine. Poi ci sono quelle che camminano sulle punte e mettono tacchi alti quanto me: a fine serata le vedo massaggiare le caviglie gonfie. Ma i bipedi più tristi sono quelli che vogliono per forza farsi notare con scarpe esagerate, troppo colorate o fintamente originali. A volte non sanno neanche camminarci e buttano i piedi un po’ a destra e un po’ a sinistra. Scarpe “demmerda” che sicuramente sono costate almeno un anno di crocchette, prese solo perché stavano in vetrina in via Tornabuoni. I bipedi che le portano hanno sempre pose plastiche, girano e rigirano, le alzano per farle vedere, per mostrare la suola (con cui hanno appena pestato un chewingum). Stanno male questi bipedi, chissà che infanzia difficile devono aver avuto: magari indossavano scarpe ortopediche, qualcuno d’estate anche le espadrillas. Devono aver sofferto e oggi sfogano tutto in quel paio di scarpe. E la loro vita non è cambiata: sempre “demmerda” rimarrà senza avere i polpastrelli.
di Nanni The Pug