di chiara barbucci
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Si può fare!!! Oltre al Dottor Frederick Frankenstein deve averlo esclamato anche La compagnia della Rancia che, dopo molti tentativi, è riuscita a portare in Italia la versione musical del film culto di Mel Brooks, da più di tre anni in replica tra le scintillanti luci di Broadway.
La compagnia della Rancia, che ha esordito con il musical lo scorso novembre a Fermo, ha subito incontrato l’entusiasmo di critica e pubblico nelle serate romane al teatro Brancaccio. Scritto da Mel Brooks in persona le aspettative sulla trasposizione italiana erano tante. Frankenstein Jr oltre ad essere un film con un prepotente zoccolo duro di fans e cultori è anche la commedia più acquistata in dvd nel nostro paese (più di cinquecento mila copie vendute). La sfida a cui sono andati incontro il regista Saverio Marconi e il suo cast non è affatto semplice. Sostituire nell’immaginario comune i personaggi come lo stimato Dottor Frankenst”i”n interpretato da uno spettacolare Gene Wilder o l’insolito aiutante Igor è quasi un’impresa impossibile.
Il cast è stato selezionato tra oltre settecento aspiranti giovani Frankenstein.
Nel difficile ruolo del protagonista ci sarà Giampiero Ingrassia che da oltre trenta anni calca i palcoscenici di tutta Italia e che con i musical ha un legame particolarmente stretto. Il ruolo di Igor, che fu di Marty Feldman, è di Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo). La mostruosa “creatura” riportata in vita è interpretata dal baritono Fabrizio Corucci.
Nei ruoli femminili troviamo Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats) una delle poche che, uscita dal talent “Amici”, è riuscita a togliersi il marchio di prodotto televisivo, grazie alla sua spiccata vena comica e le sue indubbie capacità vocali. La sua Elizabeth, la frigida fidanzata del dottor Frederik, è uno dei momenti più esileranti del musical. La Frau Blücher, l’inquietante governante del castello, è Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori, A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!) mentre la procace assistente Inga è la brava Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar, Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano).
L’adattamento italiano curato da Saverio Marconi e Michele Renzullo procede a ritmo spedito e l’umorismo è elegante e rimane costante per tutto lo spettacolo. La traduzione di testi e canzoni è curata da Franco Travaglio. Le coreografie di Gillian Bruce non hanno niente da invidiare a quelle originali di Susan Stroman. La scenografia è invece frutto dell’ottimo lavoro di Gabriele Moreschi che con i suoi effetti tridimensionali riproduce in maniera perfetta le ambientazioni del film.
La qualità principale di questo musical è quello di non essere una copia sbiadita del genitore new yorkese ma di avere una propria identità grazie soprattutto alla bravura degli interpreti, che non ci stanno ad essere classificati come attori di “serie b”.
Ma per quei pochi che non hanno ancora visto il film del 1974 ecco un piccolo riassunto.
È il 1913 e il Dottor Frederick Frankenstein, stimato professore e medico all’università di Boston, eredita in Transilvania il castello del defunto nonno, il Barone Viktor von Frankenstein del quale però rigetta le sue sperimentazioni sul ritorno in vita dei defunti.
Arrivato in Romania il giovane medico si trova circondato da una serie di personaggi tanto strani quanto divertenti. Il gobbo Igor, suo aiutante, la svampita e sexy assistente Inga e l’ex amante del nonno Frau Blücher (suono di cavalli imbizzariti) che lo incastrerà e lo spingerà a proseguire il lavoro iniziato dal barone.
L’esperimento di riportare in vita una creatura prenderà immediatamente una piega inaspettata quando per un errore dell’assistente Igor verrà impiantato nel cadavere un cervello anormale e non quello del prescelto professor e scienziato Hans Delbrück. Il resto è storia. E questa storia verrà portata in scena dal 3 al 6 gennaio al Teatro Verdi di Firenze. Vi potrebbe andare meglio? Sì, potrebbe anche non piovere.