Il “comunismo del Gulash”: così era stato definito il regime imposto in Ungheria a seguito della suddivisione post bellica. Cosa voglia effettivamente dire questa espressione lo si percepisce immediatamente una volta arrivati nella capitale della nazione mitteleuropea che ha vissuto sulla propria pelle tutti i passaggi della storia contemporanea.
Alcune peculiarità hanno però salvato il Paese e la popolazione dai regimi più duri, in particolare la rivoluzione del 1956 quando gli studenti scesero per primi in piazza con spirito pacifista di cambiamento. Questo portò ad un indebolimento del regime, che concesse alcune libertà alla popolazione, impensabili nel resto delle nazioni comuniste.
Se volete avere un’idea di ciò che vi stiamo raccontando, basta fare un salto in due luoghi che ancora, incredibilmente, conservano il retaggio dell’epoca bolscevica: la piazza Szabadság Tér, (che non a caso significa Piazza della Libertà) dove un monumento sovietico coesiste con una statua dedicata a Ronald Reagan, e il Memento Park, parco della memoria. Al momento della caduta del regime infatti, a Budapest le statue non furono oggetto di vilipendio come nel resto dei paesi “rossi”.
Mentre tutti i nuovi governi dell’est si affrettavano a rimuovere dalle strade ogni simbolo dei vecchi regimi, Budapest fece una scelta diversa: venne infatti creato un parco a memoria futura di ciò che era avvenuto negli anni bui, e a ricordo di quando la popolazione si unì e riuscì ad ammorbidire una delle dittature più dure del secolo scorso.
Gli abitanti ungheresi sono sempre stati una popolazione molto unita. Avete mai sentito parlare dell’ospedale nella roccia? L’ospedale fu creato, scavando effettivamente nella roccia della collina del Castello di Budapest durante la seconda guerra mondiale, utilizzando le cavità naturali date dalla conformazione geologica.
Cittadini, medici e infermieri allestirono in pochissimi giorni un sanatorio all’avanguardia, che riuscì a salvare migliaia di vite umane, resistendo ai bombardamenti grazie alla posizione interamente sotterranea. L’ospedale è adesso un museo interamente visitabile e dà un’idea di cosa successe in Ungheria durante la più recente storia.
Se avete intenzione di andare a Budapest, marzo è il mese ideale perché nella giornata del 15 ricorre la festa nazionale, ed è possibile vedere la capitale “vestita a festa”, per celebrare la giovanissima democrazia: parate, canti popolari nelle piazze e il Danubio da cornice. Senza dimenticare il piatto tradizionale: il gulash!