LAMBCHOP
The Bible
(City Slang)

Celebriamo il ritorno dei Lambchop, creatura multiforme plasmata da Kurt Wagner, senza dubbio una delle voci più belle dell’alternative rock in circolazione. Scaturito da una crisi interiore e da un profondo momento di riflessione di Wagner al capezzale del vecchio padre, il nuovo album “The Bible” esplora in modo ateo l’essenza della vita e della spiritualità, mescolando con la solita e riconoscibile identità soul, rock, jazz e un tocco di elettronica. Momenti di intensa malinconia vicini alla depressione vengono abbagliati a sorpresa da esplosioni musicali, creando un continuo scontro di sentimenti tra riflessione e allegria. Ennesima svolta della lunga carriera dei Lambchop che può avere un effetto straniante, ma che invece ci riempie di bellezza lasciandoci ancora una volta senza parole.

 

BONNY LIGHT HORSEMAN
Rolling Golden Holy
(37d03d Records)

Superband formata da Anaïs Mitchell (Bon Iver, Big Red Machine), Eric D. Johnson (Fruit Bats, The Shins) e Josh Kaufman (Muzz, The National, The War on Drugs), i Bonny Light Horseman continuano la loro personale esplorazione del folk americano, in quel confine che divide la tradizione dalle cose più moderne. Dopo il successo del debutto che omaggiava classici del genere rivisti in una nuova luce, gli americani si prendono qualche rischio e presentano ora dieci inediti senza tempo dal sapore autunnale, dove le splendide voci della Mitchell e di Johnson si alterano e si intrecciano su un tappeto di chitarre acustiche ed elettriche. I Bonny Light Horseman si confermano come una famiglia unita e affiata, alla ricerca della canzone perfetta in sella ad un cavallo per sentieri polverosi del Vermont.

 

WEYES BLOOD
And in the Darkness, Hearts Aglow
(Sub Pop)

Affascinante e prolifica, Weyes Blood torna con “And In The Darkness, Hearts Aglow”, prodotto insieme a Jonathan Rado dei Foxygen. Secondo capitolo di una trilogia psichedelica, iniziata dal precedente “Titanic Rising” visto come un’osservazione del futuro, il nuovo album vede la cantautrice americana concentrarsi sul presente, sulla costante ricerca di una via di fuga per liberarsi dall’abbrutimento digitale attraverso la connessione con gli altri. L’artista californiana (vero nome Natalie Mering) prende il pop, lo immerge nel LSD, si sotterra di strumenti analogici e partorisce un altro capolavorino colorato. Non ci sono date italiane nel suo tour europeo previsto per inizio 2023 (strano eh!?), consigliamo vivamente la gita fuori porta per gustare anche l’incredibile esperienza live.