SLEATER-KINNEY “Path of Wellness”
Mom + Pop
Qualche anno fa – per l’esattezza era il 2015 – le Sleater-Kinney pubblicarono “No Cities to Love”, album che mise d’accordo un po’ tutti e che addirittura pose l’allora trio composto da Carrie Brownstein, Corin Tucker e Janet Weiss, in una nuova posizione del mercato discografico, spostandole da una nicchia di appassionati verso un pubblico più ampio, mantenendo regolarmente intatta la nicchia. Questo perché era rimasta sacra l’attitudine originaria della band, quel DIY che ciascun fan della band apprezza sin dagli esordi. Le belle canzoni contenute in “No Cities to Love” attirarono l’attenzione di molti, tra questi anche Anne Clark che si propose come produttrice. Le tre accettarono ma si ruppe l’equilibrio e Weiss, la batterista, lasciò le cose a metà e salutò tutti. Ne uscì un disco senz’anima, con le tre ormai due, tirate per la giacchetta lontano dalla loro zona di comfort. Siamo quindi felici di ritrovarle adesso con questo nuovo “Path of Wellness”, sempre in due, ma almeno senza suggerimenti sballati. Autoprodotto, il disco rimanda ai suoni di “No Cities to Love” e, in alcuni momenti, ci si avvicina. Oltre all’ottima title track, seguita dalle eccellenti ‘High in the Grass’ e ‘Worry with You’, il disco vive mediamente di canzoni molto belle e racconta come si sopravvive in tempi insoliti, nello specifico durante gli scontro tra anti-fascisti e polizia di Portland in epoca pandemica. “Path of Wellness” è la salvezza delle Sleater-Kinney, oltre che la loro fuga. Capiremo dal prossimo lavoro a che punto saranno. Momento più alto, ‘Shadow Town’.
BOBO RONDELLI “Cuore libero”
Santeria/The Cage
A quattro anni di distanza da “Anime storte”, torna Bobo Rondelli con “Cuore libero”, suo nuovo album composto da dodici canzoni – o episodi, tanta è la forza descrittiva – nate in questo periodo assurdo. Retto da una strumentazione scarna – voce, piano, archi e violini con sezione ritmica praticamente invisibile – e da temi come l’amore e il perdono, il disco è un viaggio intimo registrato in casa con l’aiuto di Davide Fatemi e gli arrangiamenti e il piano di Claudio Laucci, anche co-autore dei testi. “Cuore libero” ci rende la versione migliore di Bobo, quello che riesce a commuovere e raccontarci storie – questa volta non solo con sede nella sua Livorno – con il cuore in mano. Sin dall’apertura gentile de ‘Il punto immenso’ veniamo catapultati immediatamente in atmosfere crepuscolari. Il momento più intenso arriva da metà disco in poi, con una seconda parte di livello assoluto. Da ‘Sabrina’, primo singolo che ricorda il primo amore fanciullesco di Bobo, con questa bimba un po’ gianburrasca poi scomparsa in età adulta ma troppo presto a causa di un’overdose, a il ‘Più bel teatro’ sui rapporti finiti, da ‘Cuore libero’ – la canzone – sul tema della morte e dell’aldilà a ‘Strada a senso inutile’, sull’inadeguatezza, a ‘L’infermiera’, figura in grado di prendersi cura di un uomo nato per fare il paziente, fino alla conclusiva e movimentata ‘Se vuoi andare’ – sarebbe un bellissimo secondo singolo – ancora su un rapporto chiuso. Cantautorato di classe che ci rende uno degli autori e scrittori toscani più sottovalutati, in uno stato di grazia e poesia.
ALESSANDRO CORTINI “Scuro Chiaro”
Mute
Probabile che conosciate Alessandro Cortini, ex chitarrista divenuto mago dei synth, per la sua militanza nei Nine Inch Nails di Trent Reznor. Ma saremmo ulteriormente felici se lo conosceste anche per la reputazione che si è costruito in oltre venti anni di carriera, oltre ad altre importanti collaborazioni con maestri dell’ambient e del noise-drone come Daniel Avery, Lawrence English e Merzbow. Queste esperienze hanno quindi contribuito a formare la sua ambient visionaria e tutti i suoi lavori solisti, tra cui l’eccellente “VOLUME MASSIMO”, uscito un paio di anni fa. Questo nuovo disco, intitolato “Scuro Chiaro”, prosegue il percorso intrapreso con il precedente disco partendo sin dall’artwork, fotografato e creato da Emilie Elizabeth, estensione tematica tra questi due lavori. Atemporale – nel senso che i movimenti contenuti del disco sono frutto della ricerca minuziosa di Alessandro fra vecchi registrazioni o brani che non avrebbero avuto un senso nel precedente disco – “Scuro Chiaro” si regge sullo Strega synth semi-modulare ideato dallo stesso Cortini con Make Noise. Indefinibile, proviamo a descrivere questo lavoro di Cortini fra trame cinematiche, momenti oscuri e ambient futurista. Un altro importante tassello aggiunto alla sua carriera e discografia.
FRASTUONI SU SPOTIFY La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. In copertina: Sleater-Kinney