Prima è stata la frustrazione di chi, lavorando tutto l’anno per organizzare eventi, vede rimandato il proprio progetto. Poi è subentrata l’ostilità verso le regole imposteci, le restrizioni. Poi il pensare a tutto quello a cui dovremo rinunciare. È allora che è arrivata la iper-produttività: leggere almeno un libro al giorno, recuperare film, scrivere.
Poi è subentrata l’apatia, il non riuscire a concentrarsi su niente lasciando tutto a metà. E ora è la paura. E quella mi ha bloccata.
A metà tra questo sentimento, mai sperimentato in questo modo, e il dolore per quanto visto alla tv (dove i film ormai non si guardano più ma la tragedia continua ad andare in scena ogni sera alle 18) è arrivata una mail in cui mi si proponeva (esortava più che altro) di fare l’unica cosa che forse posso ancora fare: consigliare un film. Mi aggrappo a questo, e ringrazio chi mi ha scritto per coinvolgermi perché, ora come ora, forse da sola non avrei fatto nulla.
Basta però adesso, e partiamo con i nostri film. Ho pensato, per costringermi a un impegno duraturo, di dividere questi appuntamenti per generi e piattaforme: per queste ultime comincerò da quella che abbiamo tutti: Netflix. Per i generi, mi si perdonerà se forse non sarà il più appropriato visto il momento, da quello che piace di più a me: l’horror.
Ecco una prima lista, per la quale non si esclude qualche successiva appendice, di cosa una cinefila spaventata consiglia di vedere nella sezione horror di Netflix in questi strani tempi:
Madre! (perché alle volte si sta meglio isolati da soli, che con un marito poeta)
The VVitch (anche la piccola protagonista Thomasin viveva isolata dalla propria comunità con la famiglia. Finché non fece amicizia con un tenero caprone)
Jukai – La foresta dei suicidi (siamo qua a batterci il petto perché non possiamo andarcene felici per i boschi. Alle volte però avviene quel che conviene: stiamo a casa)
Ouija – L’origine del male (memento per non mettersi a fare strani giochi di società per ingannare il tempo)
Amityville – Il risveglio (una grande casa con una storia complessa. Forse un bilocale dove tenere tutto sottocchio non è da disprezzarsi)
Il Gioco di Gerald (decisamente la situazione meno confortevole in cui ci si può ritrovare soli)
A Quiet Place (almeno noi alle 18 possiamo fare il flashmob alla finestra)
Cam (meglio non esagerare con le dirette e comunque mantenere sempre un contegno)
The Ring (per quelli che avevano un vecchio videoregistratore e hanno pensato di rimetterlo in funzione per vedere qualche VHS dimenticata: è meglio Netflix)
Annabelle (attenzione al decluttering selvaggio perché ci sono oggetti che proprio non ci vogliono lasciare)
Split (si può essere soli ma al contempo in buona compagnia se si hanno differenti personalità!)
Chiamata da uno sconosciuto (NON FATE ENTRARE NESSUNO IN CASA)
Per il momento è tutto. Parlare di horror mi ha fatto bene e sarebbe davvero bello se qualcuno di voi trovasse un po’ di distrazione e sollazzo con uno dei film consigliati, che si prestano anche a una visione collettiva in videochat ora che ci penso.
Piccolo spoiler nel secondo capitolo di questa nuova serie di consigli: parleremo d’amore ma in un’altra lingua.
State bene, stiamo bene. Tutti.