Dal 15 al 19 ottobre il cinema La Compagnia accoglie la quinta edizione del FánHuā Chinese Film Festival, la rassegna dedicata al meglio del cinema cinese contemporaneo. Dodici film tra opere prime, grandi classici e campioni d’incassi racconteranno la Cina di ieri e di oggi, tra emozione, memoria e sguardi al futuro.
“FánHuā” significa in cinese “una varietà di fiori che sbocciano”: un titolo che è già una dichiarazione d’intenti, simbolo della vitalità e della diversità del cinema cinese. Curato dal direttore artistico Paolo Bertolin, critico cinematografico e selezionatore della Mostra del Cinema di Venezia, il festival è un viaggio visivo e culturale nel cuore di un Paese in continua trasformazione.
L’apertura: un amore nella Cina contemporanea
Mercoledì 15 ottobre, alle 20, il festival si apre con “The Sun Rises on Us All” di Cai Shangjun, premiato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi alla migliore interpretazione femminile per Xin Zhilei. Il film racconta la storia di una donna divisa tra due uomini – un giovane amante e il marito che riappare dopo anni di carcere – in un triangolo amoroso che diventa riflessione sul desiderio e sulla colpa nella Cina di oggi.
La serata inaugurale sarà arricchita dalla performance della band cinese Nova Voce e da un momento simbolico d’incontro tra culture: un coro di bambini cinesi e uno di bambini italiani apriranno insieme il festival con un canto corale.
Giovedì 16 ottobre: natura, memoria e mistero
La seconda giornata inizia al mattino con una proiezione dedicata alle scuole, “Snow Leopard” di Pema Tseden, ultimo film del più importante regista tibetano, recentemente scomparso. Nel pomeriggio, alle 18, arriva “The Botanist” di Jing Yi, premiato alla Berlinale, ambientato in un remoto villaggio dello Xinjiang dove un giovane riscopre il legame tra natura e memoria.
La serata, alle 21, è dedicata al thriller psicologico “Brief History of a Family” di Jianjie Lin, che sarà presente in sala. Un racconto raffinato e inquieto sulla famiglia e sull’identità, preceduto dal suo cortometraggio surreale “Hippopotami”, tra ironia e malinconia.
Venerdì 17 ottobre: la Cina rurale e la forza dell’inclusione
La terza giornata si apre con “Living the Land” di Huo Meng, vincitore dell’Orso d’Argento per la Miglior Regia al Festival di Berlino 2025. Ambientato negli anni Novanta, il film racconta con realismo e poesia la vita di una comunità rurale alle prese con i cambiamenti economici e sociali.
In prima serata, alle 21, è in programma “Big World” di Yang Lina, storia intensa e luminosa di un giovane affetto da paralisi cerebrale interpretato da Jackson Yee, che affronta con determinazione le sfide della vita. Il film, presentato in collaborazione con Cesvot, sarà introdotto dal presidente Luigi Paccosi.
Big World
Sabato 18 ottobre: animazione, azione e memoria storica
Sabato mattina, alle 10, l’artista Andrea Mancini dell’Accademia Nemo conduce un workshop dedicato alla mitologia cinese e all’illustrazione delle sue leggende. Alle 15.30, il pubblico potrà assistere al film d’animazione “A Story About Fire” di Li Wenyu, una favola visivamente straordinaria ispirata all’estetica della pittura tradizionale cinese.
Alle 18 sarà proiettato il cult “Hard Boiled” di John Woo, capolavoro del cinema d’azione hongkonghese del 1992, presentato nel nuovo restauro 4K. Chiude la giornata, alle 21, “Dead to Rights” di Shen Ao, candidato cinese agli Oscar 2025, ambientato durante l’occupazione giapponese: un potente racconto di eroismo e memoria collettiva.
Domenica 19 ottobre: tra cinema, cultura e sapori
L’ultima giornata del festival si apre alle 11 con una Cooking Class in collaborazione con il Cibrèo e il Teatro del Sale, dove imparare a preparare i ravioli cinesi insieme a chef esperti. Alle 14.30 si terrà la Cerimonia del tè, seguita da un laboratorio di Nodi cinesi alle 16 e dal Coro dei bambini alle 17.30, tutti su prenotazione.
Il pomeriggio cinematografico prosegue con “Panda Plan” di Luan Zhang, una commedia d’azione con Jackie Chan protagonista di un’avventura per salvare un panda da una banda di mercenari. Alle 18.30 arriva “Her Story” di Shao Yihui, film corale e ironico sulle sfide e i sogni delle donne nella Cina contemporanea.
La chiusura ufficiale del festival, alle 21, è affidata a “Blush” (Hongfen) di Li Shaohong, un classico del 1995 premiato con l’Orso d’Argento a Berlino. Ambientato nella Cina degli anni Cinquanta, il film segue due giovani prostitute costrette a reinventarsi quando il nuovo regime vieta le case di piacere: un racconto intimo e toccante sulla libertà femminile e il cambiamento. Durante la serata verrà annunciato il Premio del Pubblico 2025 e assegnato un biglietto aereo per la Cina al fortunato vincitore estratto tra gli spettatori votanti.
Blush
Un ponte culturale tra Firenze e la Cina
Il FánHuā Chinese Film Festival è molto più di una rassegna cinematografica: è un invito al dialogo e all’incontro tra culture. “Il nostro desiderio – racconta il presidente Gianni Zhang – è creare un ponte che unisca due mondi attraverso il linguaggio universale dell’arte e del cinema.”
Il visual di questa edizione, realizzato dall’illustratrice Jiazhen Cai, si ispira allo zodiaco cinese e al serpente, animale dell’anno, simbolo di rinascita e continuità. Nella sua forma intrecciata ricorda un nodo infinito, metafora perfetta del legame culturale tra Oriente e Occidente.
Organizzato dall’Associazione FánHuā in collaborazione con Zhong Art International, la Regione Toscana e la Fondazione Sistema Toscana, con il sostegno della Fondazione CR Firenze, il festival fa parte del progetto “50 Giorni di Cinema a Firenze”, che ogni autunno anima la città con le migliori rassegne internazionali.
Cinema, arte e incontro
Cinque giorni per lasciarsi trasportare da storie lontane ma universali, da paesaggi sconosciuti e personaggi indimenticabili. Tra una cerimonia del tè e una proiezione d’autore, il FánHuā Chinese Film Festival restituisce a Firenze la bellezza del cinema come arte dell’incontro — un luogo dove le differenze non separano, ma fioriscono.