La Basilica di Santa Croce, con le sue storiche navate che custodiscono secoli di cultura fiorentina, sarà il palcoscenico dell’inaugurazione della Stagione 2025/2026 dell’Orchestra della Toscana. Il 10 settembre, con il Requiem di Mozart e la Marche religeuse di Cherubini, verrà celebrato il 45° anniversario della Fondazione, con un concerto solenne e gratuito, su prenotazione, che proporrà l’estremo capolavoro mozartiano e un omaggio al compositore fiorentino nato nel quartiere di Santa Croce nel 1760. A dirigere l’Orchestra sarà Diego Ceretta, il più giovane dei direttori principali italiani, che salirà sul palco con il coro dell’Harmonia Cantata e i solisti Francesca Pia Vitale (soprano), Eleonora Filipponi (mezzosoprano), Dave Monaco (tenore) e Francesco Leone (basso).

Diego Ceretta @Fondazione-MarcoBorrelli
Classicismo, sperimentazione e romanticismo: il triangolo identitario dell’ORT
Quella che inizierà a settembre sarà una stagione densissima: 14 produzioni al Teatro Verdi, il Concerto di Capodanno (immancabile), due commissioni contemporanee, un tour in Spagna e una carrellata di solisti e direttori da tutto il mondo. Una stagione pensata come una partitura complessa e coerente, dove ogni elemento — dal repertorio classico alla nuova musica, dalla lirica al pop sinfonico — dialoga senza mai stridere. Il cuore pulsante della programmazione resta Diego Ceretta, che guiderà cinque programmi (più il Concerto di Capodanno) attraversando Schumann, Cherubini, Brahms, Strauss e due grandi compositori toscani: Berio e Rubini. Suo è anche il concerto di apertura della stagione ufficiale, il 22 ottobre, con un trittico che è già manifesto: Ouverture di Cherubini, Rendering di Schubert/Berio e la Renana di Schumann. Classicismo, sperimentazione e romanticismo, il triangolo identitario dell’ORT e un cartellone denso e pensato appositamente per tenere insieme il pubblico fedele e le nuove generazioni di ascoltatori.
Gli ospiti internazionali e le prime parti in veste solistica
Oltre a Ceretta, sul podio vedremo volti noti e nuove sorprese: Emmanuel Tjeknavorian — Premio Abbiati 2024 e oggi alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano — porterà un programma sofisticato con Sibelius, Haydn e Beethoven; Hossein Pishkar, ormai “fiorentino d’adozione”, presenterà Mendelssohn e Brahms con la giovane pianista Marie-Ange Nguci. In cartellone anche il debutto della carismatica Glass Marcano (Venezuela), di Balázs Kocsár (Ungheria) e di Min Gyu Song (Corea del Sud), fresco vincitore del Premio Cantelli. Tra i solisti, spiccano nomi come Simon Zhu (Premio Paganini), Elly Suh, Silvia Careddu, Alexey Stadler, Kerson Leong. Ma anche due “prime parti” dell’ORT in veste solistica: Emilio Checchini al clarinetto e Umberto Codecà al fagotto, perché l’Ort crede nel talento che cresce in casa, non solo in quello che arriva da fuori.
Capodanno, Carnevale, Pasqua: musica nei giorni di festa
I concerti “di festa” sono diventati una cifra stilistica dell’ORT: Capodanno, affidato ancora a Ceretta, sarà un’esplosione operistica con Giuliana Gianfaldoni e Riccardo Della Sciucca tra Bellini, Verdi e Wagner. Il Carnevale, 17 febbraio, sarà un evento festoso e colorato guidato dalla bacchetta di Roberto Molinelli: Carnival Reloaded mescola Verdi, Piazzolla, Vivaldi e un pizzico di follia sonora. Infine per Pasqua, 2 aprile, si tornerà a Mozart con il Concerto “Türkish” e la sinfonia n. 8 di Beethoven.
Nuove voci e nuovi linguaggi: musica nuova e missione viva
La stagione 2025/2026 non è solo un omaggio al repertorio, ma valorizza anche la musica contemporanea con due commissioni in prima assoluta: Grande Danse di Paolo Catenaccio e un nuovo lavoro di Matteo Rubini che porteranno in sala il suono contemporaneo, perchè la musica deve coltivare anche la missione di interpretare il presente e l’Ort investe anno dopo anno in nuove voci e nuovi linguaggi.
Alexey Stadler, foto Marco Borggreve
ORT 45, molto più di un anniversario: un traguardo e un rilancio
Quarantacinque anni possono sembrare un traguardo intermedio, ma per un’orchestra come l’ORT sono un punto di rilancio. Nata nel 1980, è oggi una delle poche formazioni italiane a essere riuscita a rinnovarsi profondamente senza perdere il legame con il suo pubblico. Un’orchestra in ascolto, aperta, dinamica, riconoscibile, che sa suonare Mozart, ma anche guardare a Kyoto, Berlino e Caracas.
Celebrare la storia e abbracciare il presente guardando al futuro partendo da S. Croce
L’anteprima celebrerà la memoria con la forza evocativa di un luogo che incarna l’identità storica e spirituale di Firenze. Non sarà solo un concerto, ma una dichiarazione d’identità e di amore per la città, con l’intento di affondare le radici in un luogo carico di significato per ripensare con forza al futuro. Sarà anche il primo atto del terzo anno di mandato di Diego Ceretta come direttore principale, un percorso che ha già impresso una trasformazione profonda nella compagine orchestrale con un ricambio di oltre il 60% dei musicisti negli ultimi tre anni che ha portato nuove energie e rinnovata coesione.
Il filo rosso: il repertorio austro-tedesco
Il Requiem mozartiano, col suo misticismo incompiuto, introduce il tema portante della stagione: un’indagine sul grande repertorio sinfonico austro-tedesco intrecciato con il Novecento storico e la musica contemporanea. L’inaugurazione ufficiale del 22 ottobre con un programma che incrocia Cherubini, il “Rendering” di Berio — ideale epilogo delle celebrazioni per il centenario del compositore — e la “Renana” di Schumann, vertice del romanticismo tedesco.
Gli appuntamenti speciali
Concerto di Natale (24 dicembre, ore 17.00): il giovanissimo Nicolò Jacopo Suppa dirige Ettore Pagano in un programma brillante tra Rossini, Čajkovskij, Stravinskij e la monumentale “Jupiter” di Mozart.
Concerto di Capodanno (1° gennaio 2026, ore 17.00): ancora con Ceretta sul podio, affiancato da Giuliana Gianfaldoni e Riccardo Della Sciucca in un’antologia vocale tra Bellini, Verdi e Wagner.
Concerto di Carnevale (17 febbraio): Roberto Molinelli firma una serata travolgente tra tango, lirica e reinvenzioni sonore: un Carnevale musicale che attraversa stili, epoche e continenti.
Concerto di Pasqua (2 aprile): Mozart e Beethoven nelle mani del coreano Min Gyu Song, con Simon Zhu (Premio Paganini 2024) al violino.
Una stagione “aperta” e accessibile
Prezzi calmierati (a partire da 5€ per studenti e bambini), biglietti online, iniziative educative e spettacoli per famiglie (“Tutti al Teatro Verdi”) contribuiscono a una vera democratizzazione dell’ascolto. Come sottolinea il direttore artistico Daniele Spini, la stagione 2025/2026 è “un nuovo tassello in un progetto più ampio, costruito negli anni sul territorio, nel teatro e nella relazione continua con il pubblico”. L’ORT si presenta oggi come una realtà capace di rinnovarsi nel segno della qualità, della cultura e del servizio alla comunità.
FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA