Prato, 28 gennaio 2025, ore 17.00 / Pechino, 29 gennaio 2025, ore 00.00. Al Tempio Pu Hua Si di Prato partono i festeggiamenti per il Capodanno cinese con il rito buddista e il suono della campana. Si tratta di antiche tradizioni che, introdotte dalla numerosa comunità asiatica, si ripetono da anni anche nella “città degli stracci”.

Gli eventi delle due settimane di celebrazioni fanno da forte richiamo per turisti e curiosi e anch’io, in compagnia della mia mirrorless, mi sono unita alla folla diretta al tempio e, dieci giorni dopo, nelle aree dei macrolotti e del centro per la sfilata dei dragoni. Le potenziali fotografie sono infinite ma forse la concitazione del momento non permette di riflettere troppo su ciò a cui si assiste e sul significato di certi rituali.

 

Con l’ausilio dei miei scatti chiedo quindi a Jacopo Rossi, amico e docente di lingua e cultura cinese, di essere il mio Virgilio in quella che per me è stata solo un’avventura visiva.

Scopro quindi che quella celebrata con il capodanno è la Festa di primavera e che la data cambia in base al calendario lunisolare; che i segni zodiacali non variano di mese in mese come quelli del nostro oroscopo ma che i nati dal 29 gennaio 2025 fino al prossimo capodanno saranno del segno del serpente, per la precisione del serpente di legno – non ci si basa solo sui dodici animali ma anche sugli elementi: terra, acqua, fuoco, legno e “metallo” (oro). “Nian” – oggi “anno” in cinese – è il mostro che, secondo la leggenda, si sarebbe svegliato ogni dodici mesi per terrorizzare i villaggi e solo oggetti rossi (colore simbolo di buon auspicio) e petardi posti fuori dalle abitazioni avrebbero scacciato il demone e quindi il male.

 

Invece il drago – manovrato da giovani ragazze e ragazzi – che durante la sfilata entra nei magazzini e nei negozi, porterebbe benedizione e prosperità, infatti è a lui che sono offerte le vivande portafortuna poste su tavolini all’entrata dell’attività.

Consiglio extra: non infilate le bacchette in verticale in una ciotola di riso, la somiglianza con i bastoncini di incenso ardenti depositati nella cenere come offerta agli antenati, quindi ai defunti, potrebbe attirare la sfortuna.