Sabato 8 marzo siamo stati alla Fondazione POMA Liberatutti di Pescia per ascoltare Maria Luisa Frisa e Lavinia Farnese dialogare intorno alla moda. Questo incontro si inseriva nella rassegna di eventi che proseguirà per tutto il mese di marzo a fianco della Mostra Y2K | La moda è arte.

La Fondazione POMA e la mostra di marzo 2025

Sulle rive del fiume Pescia, in un ex laboratorio del marmo riconvertito in spazio culturale, si trova un luogo creativo e sperimentale dove si svolgono incontri, laboratori e attività artistiche di vario tipo e quest’anno viene inaugurato l’anno espositivo con una mostra di oltre 10.000 fotografie tutte provenienti dall’archivio dell’azienda di famiglia di Rita Fantozzi, per anni professionista del settore moda e tessile e fondatrice insieme a Paolo Trinci di POMA Liberatutti. La mission della Fondazione è sempre stata quella di esplorare la creatività in tutte le sue forme per questo accanto all’esposizione fotografica di quest’anno, saranno ospitati una serie di eventi e appuntamenti che includeranno anche laboratori e proiezioni video. Il 1º marzo Odile Orsi, docente presso l’Istituto Marangoni di Firenze, è intervenuta sulla storia della moda e il suo impatto culturale mentre Leonardo Fiori, artista indipendente, ha realizzato dal vivo alcuni bozzetti di capi d’abbigliamento.

Intervista a Maria Luisa Frisa e presentazione de I racconti della moda

Tra pareti ricoperte di foto glamour, in un contesto affollato ma allo stesso tempo intimo e accogliente, sabato 8 marzo abbiamo assistito al dialogo tra due voci femminili autorevoli che hanno esplorato le dinamiche della moda contemporanea nonché l’eredità dello stile degli anni 2000. Comodamente seduta sul divano della Fondazione, la giornalista Lavinia Farnese ha rivolto una serie di domande a Maria Luisa Frisa, curatrice e teorica della moda, ordinaria all’Università IUAV di Venezia, direttrice della rivista Dune e autrice de I racconti della moda (Einaudi 2024). Frisa ha raccontato al folto pubblico la sua personale visione della moda intesa come strumento di espressione e libertà, offrendo uno sguardo approfondito sull’estetica del passato e mostrando come questo linguaggio possa essere inteso come un osservatorio sulla contemporaneità, sempre in bilico tra nostalgia e desiderio di futuro. Non sono mancate le domande di Lavinia Farnese sulla mostra Memorabile. Ipermoda curata da Frisa e in corso al MAXXI fino al 27 aprile 2025, in cui una costellazione di oggetti mirano a restituirci l’aspirazione della moda a essere memorabile.

Un dialogo con Lavinia Farnese per riflettere su osmosi e contaminazione tra arte e moda

Al termine dell’evento ci siamo soffermati nella biblioteca della Fondazione, un piccolo ambiente dal clima caldo e accogliente, per parlare con Lavinia Farnese, direttrice di Cosmopolitan Italia e vice direttrice di Marie Claire.

La mostra “Y2K” a POMA Liberatutti non è solo una retrospettiva, ma il racconto visivo di un’epoca. Quali aspetti della moda degli anni Duemila pensi abbiano lasciato il segno più profondo nella società di oggi?

“Il termine ‘anni Duemila’ è diventato sinonimo di uno stile a cavallo tra futurismo digitale, eccessi cromatici e sperimentazione dei materiali. Attraverso queste immagini si percepisce il carattere innovativo di quel periodo, ricco di esuberanza, spregiudicatezza e aspettativa verso un futuro che sembrava dover essere uno spartiacque, un portale verso un’altra dimensione. Questa mostra è un racconto visivo di un decennio fatto di contraddizioni, in cui la moda ha saputo interpretare le trasformazioni culturali della società con contaminazioni tra streetwear e haute couture, un linguaggio stilistico che continua a ispirare il presente.”

Qual è stato l’aspetto più importante nella sua carriera e che consiglio daresti a chi si accinge a entrare nel mondo del giornalismo?

“Trovare la propria voce posizionandosi con determinazione senza chiedere il permesso sono due aspetti fondamentali per un giornalista. Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere degli esempi di direttrici donne illuminate che mi hanno aiutato a trovare la mia strada. Per me la scrittura è sempre stata una forte vocazione e ho sentito la responsabilità di assecondarla.”

L’idea di celebrare la moda come espressione artistica e veicolo di cultura è centrale per questa mostra. Qual è il ruolo dell’editoria rispetto al messaggio racchiuso dietro questa forma espressiva?

“Le maison sono le prime ad avere fondazioni artistiche e la moda è un cristallo, un sistema multisensoriale e multidimensionale dove anche l’editoria gioca una partita fondamentale perché proprio in questa società vorace e consumistica nei confronti di qualsiasi forma di intrattenimento e fruizione, i magazine hanno una responsabilità decisiva di prendersi il tempo di essere incisivi con una riflessione, un pensiero e una competenza specifici di valore. Dedicare spazio sulle testate agli esperti del settore è essenziale per consentire al pubblico di sviluppare il proprio senso critico.”

Gli appuntamenti

Venerdì 14 marzoGiulia Giachi e Chiara Nanni di Arrosto Studio racconteranno il loro approccio alla moda vintage e all’upcycling, esplorando il rapporto tra passato e contemporaneità con un focus particolare sull’impatto della moda anni 2k sul nostro modo di vestire.

Sabato 15 e domenica 16 marzo è previsto il laboratorio “Behind the scenes” del fotografo Adriano Russo per esplorare il processo creativo del mondo della moda.

Sabato 22 marzo Silvia Moroni, fondatrice di Parlasostenibile introdurrà il tema dell’impatto ambientale prima della visione del documentario Green Effect. Fashion for Profit, prodotto dall’associazione Eco Fashion Italy ETS. Saranno presenti Alida Vallini, presidente dell’associazione, Davide Leinardi e l’ecomanager Alessio Ciacci. Nello stesso weekend si terrà un workshop con Almeno Nevicasse: un’esperienza di due giorni per riflettere su moda, parole e sostenibilità, al termine della quale i partecipanti daranno nuova vita ad un maglione attraverso il filo e le parole.

Sabato 29 marzo ci sarà il party di chiusura con il dj Enrico Tagliaferri, creatore del progetto editoriale “Radio Mitology 70/80”.

 

INFO e ORARI: 

L’esposizione si potrà visitare dal mercoledì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 22.00; la domenica dalle 10 alle 12.00 e dalle 17.30 alle 22.00.

L’ingresso è libero e non occorre presentare la tessera.

Tutte le info su: https://www.pomaliberatutti.it/