di Tommaso Bonaiuti
Venerdì 13 è una data che generalmente porta sfiga, ma noi non siamo scaramantici. Perché venerdì 13 è una data che porta anche ottima musica: nello specifico, il nuovo singolo in uscita per Jipo Records, etichetta locale tra le nostre preferite. Trattasi di “Anxiety as a Tool”, il frutto della collaborazione tra due progetti molto interessanti: Radio Trapani (al secolo Dario Trapani, chitarrista e cantautore di stanza ad Amsterdam) e Anton Sconosciuto (vincitore del Rock Contest 2021), batterista e compositore.
Abbiamo intervistato Dario per l’occasione.
Buona lettura e buon ascolto!
Partiamo dal tema di questo singolo in uscita. Già il titolo è intrigante. In cosa l’ansia rappresenta, per voi, uno strumento? E questo ha un’accezione negativa, positiva (o entrambe)? E per cosa lo usereste?
Ahaha, il titolo Anxiety as a Tool è una citazione del testo. Sia Anton che io ci svegliamo troppo presto al mattino per “merito” all’ansia; essa diventa così uno strumento all’apparenza molto funzionale verso la produttività che ci viene imposta dal mondo.
L’ansia in passato per me è stato un segnale forte di un’emotività rinnegata, un segnale che qualcosa andava discusso o affrontato. Il tuo corpo ti dice che qualcosa non va ma non ti dice sempre cosa. Userei l’ansia per indagare su cosa stiamo nascondendo a noi stessi.
Il brano è un corto circuito “sensoriale”. Parla di ansia, ma è sognante (lisergico al massimo), è quasi un carillon, una cosa dolce. Trovo molto interessante il fatto che abbia questi connotati, e non si sforzi di suonare ansioso. È un bell’atto di coraggio da parte vostra, quando generalmente molta musica che io stesso ascolto (ma si va su territori punitivi, dal punk/industrial/metal in giù), vuole proprio trasmetterti certe sensazioni con suoni, appunto, ansiogeni. Voi come la vedete?
Credo che scrivendo il testo ci siamo divertiti a pensare che le nostre generazioni possano affrontare con leggerezza le attuali o imminenti catastrofi a cui siamo esposti. Può essere negligenza per sopravvivere indisturbati, o forse una strategia per processare le difficoltà con ironia.
Mi ha colpito molto anche l’artwork. Intanto vi chiedo chi l’ha realizzato. E poi il concept: raffigurare l’ansia come uno scontrino, come una lista di decisioni, dinamiche, eventi, relazioni negative della propria vita che dobbiamo, in un certo senso, scontare, o “pagare”. Fare questo brano vi ha aiutati a scontare questa ansia, cioè a togliervela di dosso?
È opera di Pablo (@plms.nx) che è stato super creativo con gli input che gli abbiamo fornito. Ci interessava prendere spunto dal testo che cita l’aumento del prezzo della spesa. Abbiamo così utilizzato lo scontrino, sul quale appaiono altre citazioni dal pezzo.
Ascolta/Acquista “Anxiety as a Tool” https://bit.ly/anxietyasatool
Domanda per Dario che abita fuori dall’Italia. Vorresti dare dei consigli a musicisti in cerca di fortune fuori dai confini del paese? O hai magari qualche mito da sfatare, riguardo alla questione?
Io lo consiglio, onestamente. Per chi pensa di trasferirsi a nord, in effetti è vero che ci sono maggiori fondi per l’arte, infrastrutture e spazi. I lati negativi in cui ci si imbatte in genere hanno principalmente a che fare con differenze culturali (diverso senso di comunità, cibo come mero carburante per la sopravvivenza, no cultura di piazza) e con l’assenza del sole per periodi prolungati.
Cosa vi portate dietro da questa collaborazione? Cosa avete “rubato” uno dall’altro, e poi messo nel vostro bagaglio?
Personalmente credo molte cose! Di certo, collaborando, ognuno dei due ha fornito all’altro un po’ di leggerezza in più durante il processo creativo, sia intervenendo quando l’altro è a corto di idee ma anche creando un’identità separata dal proprio progetto solista che ci si possa vivere con più leggerezza. Personalmente mi capita spesso di rimanere bloccato quando lavoro da solo perché metto troppo peso su quello che faccio o ho troppe cose da scrivere, suonare, mixare allo stesso tempo ecc.. in genere penso che abbiamo interessi simili e skills diverse, molto compatibili fra loro.
Domanda che faccio sempre ed è quasi un gioco. Forse viene meglio a questo giro, visto che avete entrambi radici nel jazz. Con quale musicista (vivo/morto, in attività/ritirato) vorreste improvvisare in saletta? E perché?
Realisticamente ci piacerebbe lavorare con Lomelda, Adam Brisbin, BEA1991 e Nic T perchè ammiriamo il loro lavoro. Tutti vivi e vegeti!
https://www.instagram.com/jiporecords/
https://jipo.bandcamp.com/
Immagine di copertina: ©️Beatriz Castelo/Agnese Zingaretti