di Ilaria Bandinelli
Vuoi creare e produrre qualcosa di artistico ma non sai come e dove farlo? Lo spazio di Atallier nel cuore di Santo Spirito è sicuramente il luogo ideale dove dar sfogo alla tua creatività. Inaugurata a febbraio 2024, Atallier è una realtà giovane, ma ben coinvolta nel territorio fiorentino.
Cosa puoi trovare da Atallier
A cadenza mensile i laboratori artistici che vengono offerti sono molteplici: dalla ceramica, alla litografia, al collage, alla scultura e pittura. La formula è conviviale, diluita da un bicchiere di vino – che mai male non fa – sotto la supervisione di Emilie Tallie, la sua creatrice, che con un sorriso riesce a far sentire a proprio agio anche i più incerti. Ma Atallier non è solo questo, ogni mese l’offerta vede anche workshop particolari come ad esempio l’elaborazione di gioielli o di tipografia araba; un giorno di open studio dove si può proporre ed elaborare ciò che si preferisce, e si offre infine come spazio espositivo per la realizzazione di mostre. Un luogo quindi stimolante, creativo ed amichevole, dove si può creare in libertà sentendosi come a casa. Abbiamo incontrato Emilie Tallie per farci raccontare qualcosa di più sul progetto.
Qual è l’idea di Atallier e cosa ti ha spinto ad aprire questo spazio?
Atallier nasce per offrire uno spazio creativo e accogliente, dove le persone possono esprimersi liberamente, incontrare altre persone e costruire una comunità. Ho sempre creduto che dentro ogni persona ci sia un piccolo artista, e vorrei che tutti potessero scoprire e coltivare quella parte.
Come vedi Atallier nel futuro e quali sono i progetti che vorresti realizzare?
Nel futuro vedo Atallier come un punto di riferimento per la creatività in città, dove non solo si potrà creare, ma anche imparare, condividere esperienze e collaborare a nuovi progetti. Mi piacerebbe crescere le attività, organizzare più mostre, workshop e creare nuove collaborazioni con artisti locali.
Per saperne di più:
Atallier – via dè Coverelli 13r: https://www.instagram.com/_atallier/
Si segnala che i laboratori sono a pagamento
Photo credits: Atallier/Emilie Tallie