«Le rivoluzioni culturali partono dai luoghi più inaspettati». Con queste semplici parole Gabriel Martignon dell’associazione Belle Parole riassume l’anno incredibile trascorso tra le mura del Circolo Vie Nuove di Gavinana. È passato un anno da quando il sogno di gestire il bar dello storico circolo fiorentino è diventato realtà e dalla decisione di fondare l’APS, tramite la quale oggi possiamo fruire di una ricca e nuova programmazione culturale. Adesso, oltre a tirare qualche somma e a guardarsi indietro con orgoglio, è arrivato il momento di festeggiare; e quale occasione migliore se non quella di ospitare Lungarno per la presentazione del numero 132? Giovedì 3 ottobre ore 21, dunque, non prendete impegni, l’appuntamento da non perdere è proprio quello negli spazi di via Donato Giannotti 13.

Ma facciamo un passo indietro, riavvolgendo di poco il nastro. Lorenzo Massucchi, Gabriel Franca Martignon, Davide Baldelli, Vincenzo Lenzone e Tommaso Brandini erano solo un gruppo di amici fin quando la loro richiesta di trasformare il bar non è stata approvata. Da dicembre 2023, infatti, ad unirli è anche Belle Parole APS, una vera e propria officina di idee e progetti. Ne parliamo con Gabriel, direttore e amministratore.

Come avete riattivato il circolo Vie Nuove? 

«Dopo la conferma della concessione  abbiamo cominciato con la ristrutturazione dell’atrio e del bar. Il cantiere ‘degli amici’ è durato due mesi grazie al supporto dello studio di architetti 23.Quarantaquattro che ci ha aiutati dirigendo i lavori. Abbiamo costruito vasi di cemento, ordinato e montato sedie, creato una libreria, elettrosaldato il soffitto con i mezzi che avevamo, investendo risorse sia economiche che personali. Vedere il nostro progetto prendere forma è stata una sensazione impagabile. Appena finito abbiamo creato l’associazione ed siamo partiti con eventi e aperitivi; il riscontro è stato molto positivo». 

All’interno di Vie Nuove coabitano pubblici diversi. Come affrontate questa convivenza? 

«Nel grande contenitore di Vie Nuove si può trovare di tutto. Da anni si organizzano lezioni di italiano per stranieri, lezioni di tango, di danze greche, di teatro e appuntamenti culturali che vorremmo gradualmente unire ai nostri. La convivenza delle varie realtà già esistenti è stata una sfida stimolante. Lo scontro generazionale è diventato sinergico e collaborare in modo costruttivo è stato fondamentale per il successo del progetto. Le attività proposte sono pensate per tutte le fasce d’età, rendendo lo spazio un luogo completo».

Come è nata l’idea di questo progetto?

«La voglia di buttarsi in questa iniziativa è nata dalla necessità vissuta di avere uno spazio sicuro dove poter esprimere sé stessi. Attraverso il circolo, dove stiamo ancora muovendo i primi passi, impariamo moltissimo e allo stesso tempo cerchiamo di costruire un punto di riferimento per i più giovani, provando a contribuire a una rivoluzione culturale già in atto».

Cosa propone il programma della nuova stagione?

«L’idea è quella di realizzare delle settimane tematiche, con proposte differenziate ma collegate tra loro. Il 2 ottobre cominceremo con il talk Pandora, un format in cui si affronteranno temi di attualità, spaziando tra il mondo digitale, la libertà e l’emancipazione della persona, i diritti umani, civili e la salute mentale. Ogni puntata vedrà la partecipazione di ospiti diversi per stimolare dibattiti interessanti. Il primo appuntamento sarà con ‘Comici Miei’, che parleranno appunto di comicità e libertà di espressione. Il 16 ottobre ospiteremo due creators di OnlyFans e un esperto di sex working mentre il 30 ottobre il tema sarà la riduzione del danno e la dipendenza dalle droghe. Ma quanto detto fin qui è solo un assaggio di questa stagione in cui si inseriranno cinema, presentazioni di libri, giochi da tavolo, musica e moltissimi altri eventi».