Saloua è una studentessa universitaria di 23 anni ed è responsabile dal 2020 della sezione fiorentina dell’Associazione Giovani Musulmani Italiani (G.M.I.). Lo scopo dell’associazione? Potersi rispecchiare nel nome stesso: essere giovani, musulmani e italiani, superando ogni pregiudizio.

Molti di noi sono nati qua, non c’è differenza tra noi e chiunque si chiami, che so, Francesco o Chiara”, ma ciò che secondo Saloua è ancora più importante è “non fare confusione tra gli aspetti culturali o nazionali dell’Islam e quelli religiosi“. Attiva soprattutto a Nord Italia, a Firenze GMI raduna un gruppo di ragazze e ragazzi dai 13 ai 26 anni, studenti primari e secondari, universitari, lavoratori e disoccupati, che ultimamente ha la possibilità di riunirsi presso il Centro La Pira. A partire da febbraio, però, anima un progetto particolare: aprire una stanza del silenzio all’interno del Polo Universitario di Novoli. “Si tratta di un luogo in cui si possano recare le persone, nel nostro caso studenti e personale universitario, in cui si possa meditare, pregare o semplicemente riflettere. Ne sentiamo forte l’esigenza, da tanti anni. È per tutti“.

L’idea va quindi già con i suoi piedi, ci sono già alcuni esempi ma quello più vicino è la stanza multireligiosa al Meyer. “Siamo stati contattati da ANCI Toscana e con il direttivo abbiamo discusso i passi da fare, creando un team di lavoro. Accompagnati inoltre da Sociolab, lo scorso 24 maggio abbiamo lanciato il progetto, esponendolo ai rappresentanti dell’Università, delle istituzioni politiche e religiose della città. La cosa ci ha molto soddisfatto e abbiamo avuto riscontri notevolmente positivi“.

Lo stesso assessore Guccione si è impegnato in prima persona per l’iniziativa, che per ora non sembra incontrare ostacoli. Anche perché è a costo zero. “Sappiamo che le pratiche burocratiche non sono veloci e non ci siamo posti un limite di tempo. Appena riceviamo risposte agiamo di conseguenza, procedendo per step. Quello finale sarà abbattere tutti i pregiudizi e favorire il dialogo“.