di Tommaso Chimenti
Il caldo è già una morsa alla giugulare da un paio di mesi. La città ribolle, le spiagge sovraffollate, il traffico paralizzato. Meno male che ci sono “L’Estate Fiorentina” e “L’Estate Fiesolana”. All’interno dell’abbondante e caotico programma-contenitore-frullatore della prima, teatralmente spicca “La Cenerentola” dell’Accademia San Felice, il 1° luglio al Teatro del Borgo, un musical con i ragazzi della scuola che balleranno, canteranno, reciteranno.
A Fiesole invece il ventaglio di possibilità è ricco di scelte di qualità, partendo dai due appuntamenti de “L’Europa terra di giganti e cavalieri” con il “Don Chisciotte”, la prima parte il 7 luglio la seconda il 21, con Tullio Solenghi e Corrado Bologna, per la scrittura e regia di Sergio Maifredi. Solenghi interpreterà sia Sancho Panza che Chisciotte, scambiandone i caratteri che si influenzano l’un l’altro. Prima degli spettacoli si potrà godere, alle 19.30 ad ingresso libero, del “Concerto al Tramonto” sulla terrazza del Teatro Romano. Dopo Sanremo, chi ferma più Drusilla Foer!
Ritorna con l’ormai classico “Eleganzissima”, il 10 luglio: un viaggio fra gli aneddoti tratti dalla vita straordinaria di Madame Foer, vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa, e costellata di incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile.
Il recital mescola racconti personali e confidenziali tra risate e commozione. Sono passati quarant’anni da quel 1982 che tutti ricordiamo come La Coppa del Mondo di calcio di Bearzot, Dino Zoff e Paolo Rossi. Federico Buffa, storico del football, non poteva che prendere la palla al balzo e sfornare “Italia Mundial”, proprio l’11 luglio, giorno della vittoria a Madrid sulla Germania Ovest per 3-1. Ci torneranno alla memoria i gol di Pablito, che ci ha lasciato troppo presto, l’urlo iconico e munchiano di Marco Tardelli, le parate dell’allora quarantenne Dino Zoff, la pipa di Enzo Bearzot, la notte magica del Bernabeu, le braccia al cielo del presidente della Repubblica Sandro Pertini e del suo “Non ci prendono più” gridato al cielo. Erano gli anni ’80 signori, ci lasciavamo alle spalle il piombo dei ’70. Il mondo era tricolore.
Dopo aver sbancato New York con la vittoria dei “Tony Awards”, gli Oscar del teatro americano, con il suo magico “Lehman Trilogy” messo in scena da Sam Mendes, Stefano Massini torna a Firenze con “Quando sarò capace di amare”, il 17 luglio: un dialogo tra l’autore italiano vivente più tradotto al mondo e Giorgio Gaber. Massini si rivolge a Gaber, rievocando canzoni e personaggi nati dalle canzoni del cantautore milanese