Sarà perché ad aprile si respira più pienamente l’aria di primavera e di cambiamento, che sono qui a raccontarvi di due nuove fioriture in città.
La prima è una moderna tana del Bianconiglio, a due passi dal Duomo. Parlo di Alice, la sfida di Margherita Dugini, Caterina Gaeta, Filippo Puddu e Mara Temperelli: quattro menti irriverenti e provenienti da percorsi diversi che, unendo le forze, hanno dato vita al loro proprio mondo, una libreria indipendente con tanto di scuola di storytelling annessa, facendo tesoro del versocarrolliano: “se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno?”. Da un barlume di idea è partita poi la progettazione – lunga due anni di pandemia – per concepire e dar vita ad Alice, che ha aperto le sue porte al primo piano dello storico Palazzo Pucci. Il grande hub sempre aperto al pubblico ospita una selezione curata di minima, piccola e media editoria.
Tra le sue stanze (circa 250 mq) si svolgono presentazioni, talk, incontri, book club. Qui si può studiare, leggere in poltrona, chiacchierare, giocare a scacchi, nonché ascoltare podcast e audiolibri su dei comodi pouf. C’è un’area dedicata ai più piccoli dove i bambini sono liberi di disegnare, sfogliare libri e giocare tra cuscini e pupazzi e infine la Storyteller Academy con corsi dedicati all’insegnamento di tutte le forme del racconto, tenuti da professionisti del settore: narrativa e divulgazione, scrittura e recitazione di un monologo, doppiaggio, podcast e radio, sceneggiatura, illustrazione e fumettistica, fino alla fotografia. Sembra davvero impossibile concepire uno luogo dove non si debba per forza consumare un caffè o un aperitivo ma dove invece ci si rechi solo per il piacere di s-t-a-r-e. Qui vige una sola regola: può entrare chiunque.
Altra dose di coraggio la troviamo spostandoci in Oltrarno, al numero 10 di via di Camaldoli. Chiamiamolo passaggio di testimone, allineamento di stelle o pura casualità, ma laddove una volta c’era la Black Spring, oggi l’attività culturale prosegue con la nuovissima libreria l’Ornitorinco, esperimento (riuscito!) dell’under 35 Lilith Gianelle. L’idea di aprire una libreria – racconta Lilith – nasce con un po’ di pazzia di fondo e un pizzico di sconsiderazione. Con un background nel mondo del cinema e del teatro, e avendo sempre lavorato nell’organizzazione di eventi culturali, i libri l’hanno accompagnata sin da bambina ma era un sogno al quale non lavorava troppo concretamente. Poi cosa è cambiato? “Poi è successo che da un momento d’insoddisfazione generale volevo essere più artefice del mio destino ed è stato come se assecondare la nascita di questo progetto fosse l’unica cosa giusta da fare. Aprire la libreria è stato un modo di coniugare le mie ambizioni e passioni, perché lo spazio si presta bene a realizzare tutto quello che mi appassiona”.
Un melting pot che giustifica anche la scelta del curioso nome. L’ornitorinco è un animaletto non classificabile ma unico nella sua specie. Depone le uova ma allatta i piccoli, ha la pelliccia ma vive in acqua, ha un becco da uccello ma non vola. Insomma, è un piccolo mammifero semi-acquatico che non ha voluto scegliere, uno che aveva poche chance di sopravvivenza proprio perché un miscuglio non ben definito. E invece, l’ha messa in barba agli evoluzionisti! “Mi piaceva il concetto di poter essere tutto se non rientrare in un’etichetta precisa”, conclude Lilith. Dai classici alla narrativa contemporanea, con una predilezione per l’editoria cinematografia, varcando la soglia della libreria si entrerà in un luogo in cui nessuno si sente inadeguato o inadatto, ma avrà la libertà curiosare e scoprire qualcosa che magari ancora non conosce, senza sentirsi in difficoltà o in difetto.