La nuova mostra al Museo del Novecento

Gemma alpina del Canton Ticino, il Monte Monescia si fa protagonista della nuova mostra al Museo del Novecento di Firenze con “Monte Verità: Back to Nature”. Il progetto ripercorre l’esperienza utopica portata avanti nel Novecento da Henri Oedenkoven ed Ida Hofmann, con l’obiettivo di farsi profeti di una Lebensreform, ovvero di una radicale riforma della vita. Ispirati da una filosofia comunitaria e pacifista, tentarono di elevare e nobilitare l’essere umano praticando quotidianamente la meditazione, la danza, il nudismo e seguendo una dieta vegana, dando origine ad una comunità adamitica tanto avanguardistica quanto utopica.

La sede del loro esperimento sociale fu scelta dai fondatori stessi in un monte del Ticino per le sue qualità benefiche, date dalla purezza delle acque del lago e dalla freschezza dell’aria montana; insediandosi sui resti di un’antica fortezza celtica, chiameranno la loro terra “Monte Verità”, volendo trasmettere il senso di purezza incontaminata di un’esistenza autentica.

Centro rivoluzionario avverso al mondo borghese, contaminato dai germi della violenza e della guerra, molte furono le figure che vissero per dei periodi all’interno di una delle tante capanne costruite intorno al padiglione centrale in stile liberty: dall’anarchico Bakunin allo psicologo Carl Jung, dallo scrittore Hermann Hesse (che qui scrisse “Demian” e fu ispirato per la composizione di “Siddharta”) all’architetto Bauhaus W. Gropius.

Uno degli artisti che più fu influenzato dalla sua esperienza sul monte fu senza dubbio Fidus, soprannome di Johann Höppener, artista simbolista autore dell’iconica immagine mostrata in foto, un ragazzo con le braccia spalancate verso il lago e verso il cosmo; non solo Fidus, ma numerosi artisti parteciparono a questa rivoluzione, tra cui molti dadaisti come Hugo Ball e astrattisti come Klee.

La mostra, curata dal direttore del museo Sergio Risaliti, con Nicoletta Mongini e Chiara Gatti, è visitabile tutti i giorni della settimana dalle 11 alle 20 escluso il giovedì.

Per maggiori informazioni visitare il sito web del Museo Novecento