Sulla strada non ha insegne visibili, se non quella che campeggia sulla scala (rigorosamente in discesa) che si percorre per entrare, visibile solo a porte aperte. Quindi dal mercoledì alla domenica, più o meno dalle 21 in poi.

È il Jazz Club, storico locale aperto dal 1979 in Via Nuova de’ Caccini 3, a Firenze. La “J” è sostituita da un sassofono nelle luci al neon che lo illuminano e da un peperoncino nel logo. Dal 2012 lo gestisce Davide, siciliano trasferitosi a Firenze per specializzarsi come orefice, e rimasto in questa realtà, felicemente: “disegnare per l’oreficeria significava stare da solo a creare. Ma per creare non dovrebbe esistere nemmeno un luogo deputato: è il frutto di un ambiente artistico”.

Nella scena della musica dal vivo fiorentina il Jazz Club è il luogo dove sai che sentirai gruppi di qualità, indipendentemente dalla serata. È anche il luogo dove si celebra quel rito collettivo che sono le jam session: “il mercoledì jazz e il giovedì blues. Ne sto pensando un’altra per la domenica, vedremo…”.

Questa formula prevede la presenza di una resident band che dà l’avvio alla serata, per passare alla libera interazione dei presenti. “Non necessariamente si deve essere musicisti sopraffini. È un’occasione di crescita, ci sta che salga un ragazzo che si emoziona e va via dopo un pezzo. Riproverà la volta successiva!”.

Una modalità aperta e libera di dialogo tra musicisti che si riconoscono nelle stesse radici musicali, indipendentemente dalla nazionalità. Per questo e anche per la collocazione in pieno centro, il locale è sempre stato frequentato molto anche dall’utenza turistica e internazionale. L’idea, però, è quella di offrire un panorama musicale più vasto ancora, per diventare un punto di riferimento artistico in città in senso più ampio: “il venerdì e il sabato sono dedicati alla musica originale, con band di generi vari, e la domenica alla stand-up comedy”. Che sia un musicista anche lui? “No. Per questo posso gestire un locale di musica!”.