Un traguardo importante dal punto di vista etico e deontologico
Oltre 1800 dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari (Dat) inoltrate a Palazzo Vecchio. Boom di richieste per il primo ambulatorio dove rivolgersi per avere informazioni ed esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari. A Firenze il testamento biologico sta facendo passi da gigante dopo i quasi tre anni d’inattività seguiti all’approvazione della legge nazionale.
Già Palazzo Vecchio a inizio 2021, nel piano della pandemia, ha fatto la sua parte provvedendo a “digitalizzare e a inviare con tre mesi di anticipo al ministero tutte le 1.149 dichiarazioni pervenute in formato cartaceo prima del febbraio 2020” spiega l’assessore all’anagrafe Elisabetta Meucci.
Il Comune di Firenze ha provveduto anche a “garantire il costante aggiornamento con le 649 pratiche digitali ricevute dopo tale data, per un totale di 1.789 dichiarazioni trasmesse” conclude Meucci.
Lo sportello per l’inoltro delle Dat da trasmettere al ministero della Salute per l’inserimento in banca dati nazionale è ad oggi attivo presso gli uffici dello Stato civile del Comune di Firenze. In alternativa le Dat possono essere depositate presso gli studi notarili. Nell’attesa di poter presentare le dichiarazioni anticipate anche negli uffici delle Asl, un altro significativo passo in avanti è stato compiuto all’ospedale di Ponte a Niccheri con l’apertura a metà aprile del primo ambulatorio dove poter avere supporto nella compilazione delle dichiarazioni. Prima di questa novità l’unica a fornire consulenza a coloro che cercavano un aiuto era File, la Fondazione italiana per la leniterapia.
Il nuovo servizio ha subito registrato il tutto esaurito. “Siamo stati subissati di richieste da una marea di persone che voleva venire da noi. Non c’è più un appuntamento disponibile in ambulatorio per tutto il 2021, si va a gennaio-febbraio del 2022 –sottolinea il dottor Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Firenze-. Nel giro di un giorno e di una notte abbiamo avuto 60 prenotazioni al punto che abbiamo portato a due i giorni di apertura mensile proprio per far fronte a un maggior numero di richieste”. C’è chi ha chiamato addirittura da Genova per avere un appuntamento.
A Ponte a Niccheri chi è interessato al testamento biologico trova un team multiprofessionale e multidisciplinare composto da uno psicologo clinico esperto in bioetica, un nefrologo esperto in bioetica e problematiche di fine vita, un palliativista e un infermiere, più eventuali altre figure professionali, mediche e non mediche. Nel corso dell’appuntamento, della durata di un’ora, l’interessato può togliersi ogni dubbio e decidere quali trattamenti sanitari intraprendere e a quali rinunciare nel caso di un’eventuale impossibilità a comunicare, per malattia o incapacità, le sue volontà al riguardo.
“L’apertura del laboratorio -sottolinea Dattolo- è un traguardo importante dal punto di vista etico e deontologico”. Ma non è l’unico obiettivo visto che ora il dibattito si sposta sull’accordo che l’ordine dei Medici vuole sottoscrivere con i notai per consentire il deposito delle Dat a prezzi calmierati.
A colpire è soprattutto il fatto che chi si è rivolto in Comune e ora a Ponte a Niccheri per il servizio di supporto sono cittadini in salute. Per i malati e i pazienti in cura esistono infatti i piani condivisi di cura (Pcc) da inserire in cartella clinica. Segno che il biotestamento è ritenuto una priorità anche da chi, apparentemente, non ha ragioni particolari per guardare al futuro con preoccupazione.