La nuova collana delle Guide di Repubblica parte da ristoranti e trattorie di Firenze e dintorni
È dedicata al pranzo della domenica la nuova collana delle Guide di Repubblica. Il primo volume parte dalla Toscana e restituisce l’immagine di un rito senza tempo che neanche la moda del brunch è riuscita a scalfire. “Ci sono tradizioni in questo straordinario paese che non ci pensano per niente di essere cancellate, non ne vogliono sentire di finire nell’archivio dei ricordi e basta. Quante volte vi è capitato di andare in un ristorante in una trattoria di domenica a pranzo e di incontrare bellissime famiglie italiche, genitori, figli, nipoti, nonni, unite per celebrare il rito della reunion generazionale?” così il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa introduce il nuovo volume. A raccontare i piatti della tradizione svelando le ricette più note sono i cuochi toscani. Antipasti, primi, secondi e dolci dalla voce dei diretti interessati per divertirsi a riproporre a casa il perfetto pranzo in famiglia.
Un viaggio tra le trattorie e i ristoranti di Firenze
Un viaggio del gusto che parte da Firenze e dal Mercato di Sant’Ambrogio dove si trova il Cibrèo di Fabio Picchi. Per lui che da sempre ribadisce il sottile confine tra cultura e cucina un semplice antipasto con baccelli e pecorino, uno sformato di verdure di stagione e il roast beef alla fiorentina bastano per staccare il biglietto per una domenica in paradiso.
A due passi dalla basilica di San Lorenzo a Firenze da oltre un secolo la trattoria Sergio Gozzi è gelosa custode delle ricette della tradizione: a portare avanti lo storico esercizio oggi c’è la quarta generazione. Per una domenica da primi freddi consigliano minestra di farina giallo e cavolo nero, trippa alla fiorentina e i fagioli all’uccelletto secondo la ricetta del nonno.
A Firenze il pranzo della domenica è anche in Oltrarno, all’ombra di porta San Frediano nella trattoria della famiglia Buccioni. Sabatino è un luogo amatissimo dai fiorentini e da chi sa apprezzare le ricette vintage: quindi nelle domeniche autunnali un bel minestrone con riso e cavolo nero si abbina alla perfezione con i fegatelli di maiale al forno e per il gran finale con la zuppa inglese, molto più fiorentina di quanto si possa pensare.
Dalle ricette di famiglia dei fratelli Gori, titolari della trattoria Da Burde, ecco affiorare ricordi e sapori di una volta con le penne strascicate, le braciole rifatte e le frittelle di farina dolce. Per chi ama questa storica attività con oltre un secolo di storia alle spalle solo alcuni dei piatti intramontabili, vere e proprio costanti del menu. Per un pranzo della domenica fuori porta le Guide di Repubblica suggeriscono molte trattorie in giro per la regione.
Nel Chianti Dario Cecchini, il macellaio poeta di Panzano, è protagonista con la cucina del suo ristorante Solociccia. Qui potrete trovare un menu che spazia dai crostini al sugo di carne alla Francesina (o lesso rifatto che si vuole) da accompagnare con l’insalata di tenerumi.
A Pontassieve il ristorante di Stefano Frassineti, Toscani da sempre, punta su piatti storici e di sostanza come la faraona ripiena e la giardiniera. Per cominciare un bel risotto con bruciate, bardiccio (tipica salsiccia toscana) e Chianti Rufina.
Nel volume accanto alla scheda di ogni ristorante e al menu tradizionale (antipasto, primo, secondo o dolce) con relative ricette da provare a casa, si trovano una serie di itinerari nei dintorni del locale per scoprire le cose da vedere e da fare. Così il pranzo della domenica è occasione di arricchimento culturale.
Il volume, il Pranzo della Domenica – Toscana, è disponibile in edicola e in libreria.