Tracce tangibili di quello che è il mistero della vita e anche testimonianza del nostro passaggio su questa terra. Luoghi per ricordare la grandezza di chi ci ha lasciati ma di cui non si può non ammirare la bellezza e l’importanza all’interno del paesaggio che li ospita. Sono i cimiteri.

Contrapponendo a superstizione e folklore un grande amore per l’arte, per la natura e un pizzico di sana anima nerd, la travel blogger e guida turistica Claudia Vannucci ha scritto un libro sui luoghi dell’eterno riposo visitati nei suoi molti viaggi, spesso in solitaria, tra Stati Uniti, Europa, Africa e Asia.

Cemetery Safari è un ricco compendio di curiosità e aneddoti ma anche una riflessione sulla bellezza e l’importanza storica e paesaggistica di questi luoghi che trascendono la loro funzione e l’immagine che di essi si tende ad avere, specialmente in Italia. Abbiamo incontrato Claudia per parlare del suo libro.

copertina a cura di Alexandra Wong

Claudia, cosa significa il termine Cemetery Safary?

È una definizione che ho voluto dare a questa mia ricerca. Ho scritto molto di cimiteri nel mio blog (viaggiverdeacido.com). Trovo che i cimiteri siano bellissimi da visitare: sono luoghi curiosi e affascinanti e questo libro, che avevo in mente da qualche anno e ho scritto durante la bassa stagione del mio lavoro di guida turistica, mi ha dato la possibilità di spaziare rispetto alla mia rubrica sul blog. 

Parti subito col dire che in Italia questo tipo di turismo è ancora vissuto come un tabù.

È un retaggio della cultura cattolica perché nei paesi a maggioranza protestanti c’è un rapporto più sereno con l’aldilà. In Italia tendiamo a mantenere una certa distanza; si va al cimitero, certo, ma per assistere a un funerale o a trovare qualcuno che è mancato. Raramente lo si fa per beneficiare della bellezza del luogo.

Il tuo libro, specie nella parte in cui racconti dei tuoi viaggi negli Stati Uniti a caccia dei cimiteri più celebri ma anche più curiosi, è ricco di riferimenti cinefili. Ti dichiari una grande appassionata di cinema horror.

È vero, adoro quel tipo di cinema. In particolare mi piacciono i B movies splatter e slasher, preferibilmente se non ci sono riferimenti al soprannaturale. Non aprite quella porta è il mio film preferito. Come appassionata visitatrice di cimiteri però ci tengo a mantenere un punto di vista scientifico e razionale e ad andare oltre la superstizione. Mi piacerebbe che le persone verso questi luoghi avessero un approccio curioso per ciò che riguarda l’arte, la storia e il valore paesaggistico. Ho visitato tantissimi cimiteri e, anche sfidando la sorte da questo punto di vista, non ho mai assistito ad alcun fenomeno paranormale.

In Toscana, a parte quelli che tutti conosciamo, quali cimiteri consigli di visitare?

Nell’aera fiorentina senza dubbio il Cimitero della Misericordia all’Antella: un bellissimo complesso monumentale ricco di opere di Galileo Chini. Sul territorio toscano in generale da non perdere il Cimitero Monumentale di Marcognano a Carrara che è uno splendido museo di sculture in marmo a cielo aperto. Nella mia Livorno, dove ci sono molti cimiteri che sono chiusi purtroppo, segnalo il Cimitero degli Olandesi nel quale è possibile accedere grazie alle visite organizzate dall’associazione Guide Labroniche .

Il tuo libro Cemetery Safari è anche il racconto di una ragazza che ama viaggiare da sola.

Ho sempre viaggiato da sola, trovandolo la cosa più naturale del mondo. È molto più facile di quello che la maggior parte delle persone pensa. Vorrei che questo mio libro fosse quindi anche un messaggio per dire a tante ragazze che, se vogliono, posso viaggiare da sole e fuori dagli schemi inseguendo le proprie passioni, che nel mio caso sono i cimiteri. Non è un’impresa straordinaria, ma qualcosa che siamo in grado di fare tutte.

Cemetery Safari sarà presentato domenica 16 febbraio alle 18:30 a Firenze alla enoteca BUCA 10 in Via Fiesolana 8.