Artista internazionale, divisa tra musica e televisione, Sabina Sciubba presenterà il suo nuovo album “Force Majeure” il 25 gennaio al Teatro Cinema La Compagnia nel centro di Firenze. Non potevamo perdere l’occasione per toglierci qualche curiosità, e così l’abbiamo incontrata per farle un po’ di domande.
Dopo aver girato il mondo, hai scelto Firenze come posto dove vivere e da dove far partire la tua nuova avventura chiamata “Force Majeure”. Perché proprio la nostra città?
“In effetti ho errato per tutta una vita, prima di tornare in Italia. Ogni posto ha il suo fascino, la sua bellezza. A Firenze ho trovato l’amore e la generosità, e poi, tranne quando si parla di calcio o traffico, gli italiani sono semplicemente più rilassati del resto del mondo che ho conosciuto”.
Oltre alla tua lunga esperienza con i Brazilian Girls, hai vissuto anche una parentesi come attrice nella bellissima e premiata serie “Baskets”. Ci racconti com’è andata e qualche aneddoto particolare che ricordi con piacere?
“Il creatore e attore principale della serie Zach Galifianakis, americano di origine cretese, era venuto a un paio dei concerti che ho fatto a New York ed era mio fan. Cercava una ragazza francese per la serie e ha pensato a me perché vivevo in Francia e perché gli piaceva come cantavo. Siamo diventati amici. Anche se avevo sempre temuto il mondo del cinema, lavorare in questa serie è stata un’esperienza veramente ispirata e divertentissima. Tutto era lavoro di equipe, fatto con concentrazione e leggerezza: dal regista Jon Krisel, alle ragazze del trucco, tutti erano simpaticissimi e devoti a fare ‘una cosa bella’. Nel mondo dello spettacolo, se qualcuno perde di vista la ragione per la quale è un artista, non ha più senso. Tanto vale lavorare nella finanza. L’arte è un atto di fede, di fiducia e d’amore. ‘Baskets’ era il perfetto esempio di un gruppo di persone che hanno saputo rendere il loro lavoro un gioco divertente”.
Nella tua musica è facilmente riconoscibile una quantità sorprendente di influenze e stili musicali, dalla classica fino ad arrivare alle sperimentazioni elettroniche. Cosa stai ascoltando in questo periodo?
“Il mio compositore preferito in questo momento è Arcangelo Corelli. Quello di sempre, sicuramente JS BACH. Ma ascolto anche la radio per capire cosa sta succedendo nella musica. Adoro la voce di Fabri Fibra, mi piace PJ Harvey per la sua autenticità. Venero Paolo Conte e Nina Simone e adoro scoprire musiche tradizionali di tutte le regioni del mondo”.
Il tuo concerto del 25 gennaio al teatro Cinema La Compagnia sarà una performance piena di ospiti e sorprese. Vuoi svelare qualcosa ai nostri lettori?
“Force Majeure è come una sfera di cristallo che contiene la mia vita in miniatura. Vi racconto la mia vita in metafore. Ci sono io, la mia ombra che avevo lasciato a Los Angeles (Daelen Cory). C’è il grande Riccardo Onori (Jovanotti), che mi ha sostenuto come direttore artistico, il mitico Fabrizio Rat, che suona il pianoforte preparato come solo lui lo sa suonare. E ancora Lawrence Fancelli, talentuosissimo musicista e produttore, al synth e basso elettrico (è anche proprietario del bellissimo studio OSB al Bigallo, dove ho registrato gran parte del mio disco). Ci sarà mia sorella cantante Elena Friedrich Sciubba, Pietro Horvath al violoncello, Emanuele Bonechi alla batteria, il bravissimo Stefano Pratesi alla tromba, Giacomo Petrucci al sax e Francesco Cangi al trombone. E poi, bellissima sorpresa, il coro “Cantabile” della scuola internazionale di Firenze ISF. Abbiamo provato ieri, ero in lacrime!”.