Sui giardini pensili di Babilonia (590 a.C.) nemmeno gli archeologi sono concordi: esistono molti dubbi non solo sulla loro collocazione nella struttura del palazzo reale, ma addirittura sulla città stessa: Babilonia o Ninive? Quello che gli archeologi non sanno, e noi lo diremo sotto voce, è che questi strepitosi giardini pensili sono… nel nostro terrazzo a Firenze!
Ormai per chi è nel tunnel dell’autoproduzione e del green life style, l’orto in terrazzo è un must. E se il nostro idillio d’amore con il Bio è in crisi (per citare Madam Pipì con il suo strepitoso Ti lascio bio!), allora non resta che sporcarsi di nuovo le mani, riscoprire i ritmi della natura e iniziare a coltivare a casa nostra i pomodori per l’insalata, le fragole, le patate e il cavolo nero per il pesto. Ma siccome le ambizioni sono immense e l’erudizione in materia pari a zero, è necessario correre ai ripari e imparare da chi di questa arte ne ha fatto un mestiere e una missione in primis.
Dedicarsi ad un orto, per quanto piccolo, ci riporta a quella lentezza che abbiamo perso e che è invece necessaria per ritrovare uno spazio meditativo che non solo ci cura, ma, in questo caso, ci nutre, è una forma sottile di disobbedienza civile. Un paio di anni fa ho piantato delle melanzane, per poi scoprire che erano zucchine, ma curare quelle piantine con mia figlia è stato un costruire un legame autentico con la realtà prima, che è quella della Natura.
I passi da fare, almeno per me, sono tanti e per costruire la mia pragmatica erudizione in materia potrei andare ai meravigliosi laboratori per bambini che si terranno al Santa Rosa, Guarda e coltiva, ogni mercoledì dal 5 marzo al 1 aprile dalle 17.00, oppure potrei andare a fare volontariato agli Orti Dipinti o chiedere una consulenza ad Orti in Terrazza.
Tra poco è primavera, il momento adatto per iniziare a seminare il nostro orto e poi condividere una meravigliosa e croccante insalata con le persone a cui vogliamo bene.
di Martinaverde Stoppioni