Sembra ieri che insieme a Frodo, Sam, Gandalf e tutta la Compagnia dell’Anello iniziavamo l’avventuroso viaggio nella Terra di Mezzo, eppure sono passati ben 15 anni. Nel 2001 Peter Jackson ha compiuto l’eroico gesto di realizzare tre adattamenti dall’imponente trilogia scritta da J.R.R. Tolkien.

Ciò che ha reso unico il lavoro di Jackson è aver creato 3 film da un’opera maestosa. Inoltre, Jackson, ha deciso di occuparsi anche de Lo Hobbit, realizzando altri tre film da un piccolo volume per ragazzi, dimostrandosi abile sia nella sintesi che nell’estensione. Sfortunatamente i fan non hanno gradito la seconda fatica di Jackson, considerandola un filmetto commerciale, che si discosta dalla sua prima opera sia per impatto emotivo che per contenuti, frutto di una libertà narrativa dello stesso regista.

Nonostante ciò, le due trilogie hanno comunque i loro punti di forza. Ne Il Signore degli Anelli, Gollum è considerato uno dei personaggi migliori del XX secolo. Possiamo notare quanto sia simile a Frodo, e forse, se avesse avuto un Sam al suo fianco, non sarebbe diventato lo spregevole essere che conosciamo. La memorabile interpretazione di Andy Serkis in motion capture si accosta a quella di Benedict Cumberbatch nei panni di Smaug ne Lo Hobbit, in cui spicca anche il brillante Bilbo Baggins di Martin Freeman, che al fianco di Cumberbatch riforma il mitico duo Sherlock/Watson.

J.R.R Tolkien ha creato una solida mitologia e Jackson l’ha saputa rendere fedelmente nella prima trilogia, destreggiandosi tra i vari luoghi, le varie lingue e le numerose creature che popolano la Terra di Mezzo.

Natale è il periodo migliore dell’anno per fare un rewatch delle due trilogie, in modo tale da arrivare preparatissimi anche agli eventi con orchestra e cori del maggio musicale fiorentino, che si terranno al Mandela Forum il 27, 28 Gennaio, per Le Due Torri, e il 10, 11 Marzo, per Il Ritorno del Re.

E ricordate sempre che “Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro