Non ho mai imparato a fare la ruota, né la verticale, né i tuffi di testa. È un peccato perché quando sei ragazzina queste cose possono cambiare le tue giornate in spiaggia. Credo di aver più volte recuperato consenso con qualche match a racchettoni e un tuffo a bomba. Diciamo che puntavo sulla simpatia anziché sul gesto estetico, sognando un giorno di saper fare anche l’inverso.
Tommaso Negri, una vita trascorsa a testa in giù sul palo cinese, tra acrobazie, capriole ed esercizi che sfidano la gravità, ne sa qualcosa di abilità e ribaltamento degli schemi. È il responsabile di AltroCirco e lavora per portare il circo sociale in Italia. Dimenticate i tendoni con gli animali e le scimmie col cappello. Il circo sociale è una metodologia che sfrutta le arti circensi per l’inclusione di chi è al margine. «Quando all’abilità si dà una forma artistica – spiega – tutti, anche le persone che definiamo “disabili”, diventano capaci e si scoprono bravi agli occhi degli altri. È una magia che annulla etichette e pregiudizi». AltroCirco sarà ad Impact Hub Firenze il 16 e il 17 aprile per presentare i suoi strumenti e metodi ad educatori, insegnanti e associazioni. Non mancheranno laboratori e spettacoli aperti a tutti (anche a quelli che, come me, non sanno fare la ruota).