Si avvicina il momento decisivo. Penultima eliminatoria questo mercoledì per l’Urban Blackout Contes: quattro nuove band, quattro nuove eliminazioni e già la certezza per qualcuno di avere accesso alle semifinali di marzo. Andiamo a scoprire la quinta serata targata Capanno Blackout: più interessante di Roma-Real Madrid, più emozionante dell’ultimo Sanremo, più affascinante delle onde gravitazionali.

Ritmi incalzanti, testi sospesi tra il sarcasmo e la burla (perché comunque son livornesi): si tende al bandabardismo, ma con un tocco di veleno qua e là su tessuti musicali più moderni. I Bifolchi nascono nel 2013, ma Salvatore Brasco (voce e chitarra) Nico Grasso (chitarra), Samuele Pellegrini (basso e tastiere) e Francesco Giomi (percussioni e batteria) hanno morso il freno. Cd, tour e pure la tv nel Tg Porco di Sabina Guzzanti. Mica male.

Con i Madfringe si cambia del tutto genere. Francesco Davi (voce), Emanuele Filippi (Batteria), Matteo Bartoloni (basso) Gianmarco D’Annibale (chitarra) fanno ballare con un  hard blues miscelato al funk (anche se loro non lo diranno mai). La cosa certa è che non ti lasciano star fermo. Da Prato con furore.

I Disboskator sono portatori sani di trash. Edoardo Scali è voce e chitarra, Tiziano Valentini si dedica a dare ritmi infernali alla batteria e Filippo Mannini è il tenutario del basso più basso che si può. Sono pratesi anche loro e del resto, si sa, il metal a Prato è sempre andato un casino. Quasi più di Hansel (questa è per menti fini).

Gli Altroquando hanno una lunga carriera, diciamo pure ventennale, dedicata a musica e Dylan Dog. Stefano Notaro è la voce, la chitarra e la mente, David Basevi l’alter ego sempre in chitarra e voce, Eddy Pitone (si presuppone lo pseudonimo) è il basso, Gabriele Maffii la batteria. Da Prato, in italiano, per il prog. Hip hip hurrà.

Insomma, sembra ci sia da divertirsi. L’appuntamento è sempre alla corte di Via Genova 17. Prato, ovviamente.

 

 

di Andrea Biagioni