di Francesco Nesi

 

Chi unisce post-punk, noise, krautrock riuscendo ad amalgamarli in forme inedite?

Semplice, i Disappears. La band di Chicago farà tappa anche al Glue Sabato 5 Dicembre per una delle loro cinque date italiane.

Il 2015 è un anno importante per i Disappears. Dopo l’uscita di Irreal, pochi giorni fa è andato alle stampe in edizione limitata l’album live Low. Live In Chicago, dove il quartetto ha reinterpretato al MCA di Chicago l’album omonimo del “Duca Bianco” David Bowie.
Nel frattempo è partito il loro tour in Europa che è cominciato dal Belgio, passando per l’Olanda, il Regno Unito, la Francia e che si concluderà nei prossimi giorni con le date italiane. Quasi una forma di movimento continuo del gruppo, che si protrae ed estende al loro comportamento, partendo proprio dai loro ultimi lavori in studio. Sabato prossimo al Glue vedremo un gruppo che nel corso degli ultimi anni è cambiato, si è evoluto e ha intrapreso strade differenti rispetto alle origini. Questo grazie anche all’influenza di Steve Shelley dei Sonic Youth, che in poco più di un anno ha instillato nuove idee nella band, ma che ha provocato anche un senso di incompiuto all’album Era, vista l’intenzione di lasciare il gruppo durante la sua composizione.

In Irreal (uscito sempre per Kranky) invece, sentiamo proprio la pressante voglia della band di distillare i propri suoni, renderli ripetitivi e suadenti, così che persino un semplice suono metallico diventa una sezione ritmica. La musica viene dilatata, raggiungendo i confini che si muovono lungo sentieri ipnotici, ma sempre definiti, riprendendo i sentori del krautrock e del noise.

Come spiega lo stesso Brian Case, frontman del gruppo, riguardoal valore della ripetitività: “E’ il modo che utilizziamo per avere l’attenzione. Invece di confondere la gente con tante idee, se ne presenti una sola le persone entrano più facilmente in quel punto mentale dove vuoi che siano”.

Ad anticiparli sul palco troveremo Jonathan Clancy con il suo progetto His Clancyness.
Già mente dei Settlefish e dei A Classic Education, Jonathan sperimenta e gioca. Nell’ultimo album Vicious, troviamo una cura particolare dei testi, svariati livelli musicali che si sovrappongono, dove si mescolano post-punk e metriche kraut con sensazioni di indie statunitense di fine anni 80 e songwriting psichedelico. A Firenze li ascolteremo in attesa del nuovo album appena finito di registrare in uscita nel 2016, permettendoci così di scoprire e riscoprire le formule interpretative di questo progetto, e perchè no, di ascoltare pezzi inediti.

 

Glue Alternative Concept Space
ingresso gratuito con tessera Glue/US Affrico
www.gluefirenze.com