di chiara barbucci

Bollywood. Quanti di noi hanno usato questa parola riferendosi al cinema indiano? La fusione tra Bombay e Hollywood ha portato nell’immaginario collettivo mondiale qualcosa che invece è solo una parte della realtà sfaccettata, multiculturale e complessa del cinema indiano. Un cinema che anche se spesso erroneamente accostato a quello Hollywoodiano trash, col passare degli anni ha influenzato proprio quel cinema occidentale che aveva ispirato la sua nascita. Solo per citare alcuni nomi famosi Moulin Rouge, Il guru, Bombay Dreams, The Millionaire.

Era il 21 aprile 1913 quando all’Olympia Theatre di Bombay veniva proiettato Raja Harishchandra di Dadasaheb Phalke, il primo lungometraggio girato e prodotto in India. Il regista dopo aver visto The Life of Christ fu così colpito da volerne riproporne una versione incentrata sulla realtà indiana. Centinaia di spettatori furono così entusiasti che il film diventò un evento e fu replicato nei più importanti cinema della capitale.
A distanza di cento anni il River to River – Florence Indian Film Festival omaggia il centenario della nascita del cinema indiano con la versione restaurata del film muto (grazie alla collaborazione con la National Film Archive of India) che segnò l’inizio dell’industria cinematografica più grande del mondo.
È un’edizione speciale quella di quest’anno che si svolgerà al cinema Odeon dal 7 al 14 dicembre 2012 all’interno della 50 Giorni di Cinema.
Il River to River – Florence Indian Festival, arrivato alla sua dodicesima edizione, ci regala un programma ricco, non solo di proiezioni, ma anche di incontri, dibattiti, ospiti internazionali. Tutto quello che riguarda la cultura e la storia di questo paese è raccontato attraverso le immagini dell’unico festival in Italia dedicato all’India e il primo nel mondo a dedicarsi interamente a questo paese.
Le pellicole in gara per questa edizione, tra cui cinque lungometraggi, otto documentari e otto cortometraggi, concorreranno per ciascuna sezione al River To River Bitebay Audience Award. La giuria è composta dal pubblico in sala.
Ma veniamo ai nomi. L’ospite più atteso è sicuramente il divo Amitabh Bachchan, l’attore indiano più conosciuto e rappresentativo di Bollywood per la prima volta ospite di un festival italiano, presenterà oltre ad un documentario sulla sua vita anche tre suoi film: Deewaar, Sholay e Black. Con oltre centottanta film alle spalle l’attore è famoso anche per il suo ruolo di produttore e per il suo impegno politico e civile. Molti di voi lo ricorderanno nel ruolo di se stesso in The Millionaire, quando il piccolo protagonista Jamal fa di tutto per ottenere il suo autografo.
Tra gli altri ospiti attesi c’è anche il regista Anurag Kashyap (il più importante regista e produttore indiano del momento) che aprirà il festival il 7 dicembre con Gangs of Wasseypur parte 1 e lo chiuderà il 13 dicembre con la parte 2. Un altro grande ospite è sempre un regista, Imtiaz Ali, acclamato per la sua commedia, porterà in concorso Rockstar, girato in parte a Verona.
I tre ospiti principali saranno tutti e tre sul palco del cinema Odeon la giornata di inaugurazione del festival, il 7 dicembre, per raccontare la loro vita e la loro esperienza.
Tra le proiezioni da non perdere spiccano le anteprime italiane di  Adaminte Makan Abu di Salim Ahamed, candidato agli Oscar nel 2012; Bhooter Bhobishyot (Future of the Past) di Anik Datta, commedia esilarante che ha spopolato in India e il film rivelazione dell’anno, Chittagong, il racconto nella nascita dei primi focolai che che hanno portato all’indipendenza dell’India, il cui regista Bedabrata Pain sarà presente a Firenze ad accompagnare il film.