L’oroscopo che ti giudica, ma che alla fine ti vuole bene
di Simone Lisi
(illustrazioni di Paolo Metaldi)
Caro Pesci marzo è il vostro mese, sebbene voi siete quelli del “no, non ora non qui” pertanto dire che questo è il vostro mese suona contraddittorio come certe figure impossibili, il quadrato rotondo, o certe figure retoriche, il ghiaccio bollente (ossimoro, non mi veniva la parola). Che bel mese, marzo, quante cose potremmo fare e non faremo, ci sarebbe quasi il rischio d’essere un po’ felici.
Caro Ariete, scrivere il tuo oroscopo mi è difficile come guardarmi allo specchio e dire: come va? Bene dai, il fine settimana a Roma, di sole, le giornate freddissime, ma di sole, eppure quella domanda così semplice rimane sospesa in aria: come va? Non chiarissimo. Come state? Come sto?
Caro Toro, siete tornati alla carica. A volte ci sono giorni che sembrate poter prendere sulle spalle tutta la squadra e portarla avanti voi, da soli. Sostenete il peso del mondo, come fosse niente. Ci sono giorni che davvero sembra sia tutto facile, non sono molti, ma sono belli, quei giorni.
Caro Gemelli, febbraio è passato, citando (male) quella canzone, “febbraio è il mese più lungo dell’anno”. E adesso che v’inventerete? Cosa farete ora che le luci si sono spente? Di cosa o di chi vi innamorerete? Verso quali lidi partirete? Non chiaro. Vediamo, direbbe forse uno psicologo. Vediamo.
Caro Cancro, in un lunghissimo messaggio vocale non avete centrato il punto. Avete saltato tra molti argomenti differenti, perdendo il filo, ritrovandolo, riperdendolo. Il lungo messaggio ascoltato a 1,5x o persino a 2x era forse lo specchio di cosa siete. L’ho ascoltato fino alla fine e non c’ho capito nulla.
Caro Leone, c’è una certa inquietudine di fondo, malgrado il viaggio in India, il cambio di lavoro, la casa a Washington, ecco malgrado tutto l’inquietudine rimane. Perché non essere felici, e se felici è troppo, almeno sereni? Forse l’inquietudine ci deve stare, perché vuol dire semplicemente: vivere.
Cara Vergine, il vostro compagno, o compagna, o amico, o amante, o quello che è (non importa ai fini dell’oroscopo) ascolta a vostro dire musica molto brutta. Ripetitiva, ansiogena, che vi ricorda in qualche modo il canto delle balene. No, care Vergini, vi sbagliate, è William Basinski, ed è Dio sceso in Terra.
Cara Bilancia, andrà tutto bene. La notte, la mattina, il lavoro, la festa di compleanno, i fine settimana al mare, al mare anche quando c’è una mezza giornata libera. Andrà bene. Te lo dico io, non sarò Paolo Fox, è vero, ma per una volta tu prenditi questo auspicio, e mettilo via.
Caro Scorpione, che bisogno c’era di ritirare fuori quella vecchia storia? Storia ampiamente superata, o forse no, sennò magari avreste parlato d’altro. Sembra quasi che quando ci sono cinque minuti calmi, di orologio, cronometrati, voi non possiate fare a meno di andare a sfruculiare.
Caro Sagittario, c’è una casa che avete lasciato per trasferivi chissà dove. Non è quello il punto. Ma vorrei che vi soffermaste su quella vecchia casa. Provate a ricordare le stanze, quello che si vedeva dalle finestre, la luce a una certa ora del giorno, le prese della luce. Fatto? Quella casa esiste ancora. E anche voi.
Caro Capricorno, la vostra resistenza passiva continua. Bisogna dire che la vostra è, per certi versi, più che resistenza passiva, resistenza invisibile. Resistenza alle cose che non vi piacciono o che vi fanno stare male. Resistenza passiva, invisibile, impalpabile. MA C’È (c’è?).
Caro Acquario, ultimamente vi ho trovato più dolci del solito. Ma forse non è vero, eravate semplicemente molto incazzati. Ma io in questo ci ho visto anche della dolcezza, sarà stato il clima mite, la domenica che si posava sulle cose, sulla vostra rabbia, e sulla vostra bellezza.